Agguato all'incrocio

Bellissimo. Il giallo storico, ambientato nel Giappone feudale, è scritto con raffinatezza ed è dotato di uno stile pulito ma accattivante. Il personaggio è romantico quanto basta per piacere ad un pubblico occidentale e l'ambientazione silvestre che viene descritta, ammantata di usi e costumi molto istruttivi, è fascinosissima. Primo di una trilogia molto accattivante, consiglio questo libro (ed i due a seguire: "vendetta al palazzo di giada" e "a morte lo shogun") a chiunque ami il Giappone antico, le sue tradizioni e l'immagine che ne viene data in alcuni vecchi film di samurai, come ad esempio il bellissimo Zatoichi di "Beat" Takeshi, che a sua volta lo ispirò ad una vecchia serie TV giapponese.

Leale, fortissimo, pronto a “prevedere l’imprevedibile”. Matsuyama Kaze – un samurai che setaccia il Giappone alla ricerca di una bimba di nove anni figlia dei suoi signori e padroni, trucidati dagli emissari del nuovo shogun – incarna il lato fascinoso e originale di una cultura ancora da scoprire. Finalmente un giallo serio, originale, scritto benissimo

Lieve e poetico giallo ambientato nel Giappone del Seicento, che attraverso un omicidio e la successiva indagine racconta il Sol Levante dell'epoca Tokugawa, i codici d'onore dei samurai, la dura vita nei villaggi contadini, l'arte, la natura, l'ospitalità e la religione. Trama poliziesca decisamente sottotono, ma descrizioni curate e semplici come un giardino zen.