Il caso Jane Eyre

“Il caso Jane Eyre” di Jasper Fforde è il primo libro di una saga. La protagonista trentacinquenne vive in un’Inghilterra degli anni Ottanta molto diversa da quella che conosciamo noi, un vero e proprio universo alternativo in cui la letteratura è un bene importantissimo e c’è una grande società che lavora in sinergia col governo inglese, ma questa società conosce varie scorciatoie per aggirare la legge. Ci sono diversi reparti di polizia che si occupano di ambiti differenti, la protagonista lavora nel reparto che si occupa dei crimini letterari. Il romanzo mi è piaciuto molto, la trama è particolare e l’universo creato è molto coerente con se stesso.

Questo è il primo libro di una saga. La protagonista trentacinquenne vive in un’Inghilterra degli anni Ottanta molto diversa da quella che conosciamo noi, un vero e proprio universo alternativo in cui la letteratura è un bene importantissimo e c’è una grande società che lavora in sinergia col governo inglese, ma questa società conosce varie scorciatoie per aggirare la legge. Ci sono diversi reparti di polizia che si occupano di ambiti differenti, la protagonista lavora nel reparto che si occupa dei crimini letterari. Il romanzo mi è piaciuto molto, la trama è particolare e l’universo creato è molto coerente con se stesso. Una lettura carina.

Questo libro mi ha lasciato l'amaro in bocca. La trama sembrava intrigante (Jane Eyre, un libro che adoro, unito al genere fantasy) e in effetti la prima parte del romanzo e lo stile mi sono molto piaciuti. Ho adorato l'inserzione del vampirismo perché in linea con il mondo immaginario: un mondo dove tutto è possibile, dove si può influenzare la mente ed entrare nei libri. Ma ho odiato la protagonista, una trentacinquenne mai cresciuta che torna ala paese natio pensando che il vecchio amore ancora l'aspetti (dando della cicciona alla nuova ragazza giusto per bullizzare un po') e Jane Eyre che in pratica non compare se non come bella figurina (e pure scialba). Il deus ex machina finale per farle riavere l'amore è stato davvero imbarazzante. Ultima cosa: stile scorrevole per famiglia con ogni tanto raptus di volgarità... mah...