Il più dolce delitto

Le note di fondo copertina ci dicono che Onorato e' un artista a 360° capace di spaziare dalla musica d'autore alla pittura non disdegnando rapide puntate nel mondo della letteratura, di conseguenza sua mente fertile e visionaria ha partorito questo romanzo sulla sanita' mentale. Sui manicomi e sui cosidetti "matti" tanto e' stato scritto e fiumi di inchiostro ancora devono essere versati , perche' il mondo complicato dei malati di mente ha sempre ispirato la creativita' degli artisti e sempre si e' cercato di penetrare il muro che divide il mondo dei sani da quello dei pazzi. Purtroppo pur riconoscendo che Onorato ha un ottimo stile narrativo dovendo "sfrondare" il romanzo dai numerosi orpelli poetici quello che rimane e' ben poco. Il protagonista di questa vicenda e' una specie di Don Chisciotte della psichiatria inviso alla maggior parte dei suoi colleghi per i suoi metodi improntati esclusivamente alla dolcezza e alla comprensione dei malati lasciando da parte i sistemi brutali del passato tanto cari ai registi di film epocali come "la tana dei serpenti " o anche il piu' recente "Frances". Onorato in questo asettico manicomio Elvetico non si fa mancare nessuno degli stereotipi del luogo partendo dagli immancabili infermieri violenta- pazienti passando per le caposala omertose per paura (ma in fondo molto umane e capaci) arrivando fino al classico luminare della psichiatria che naturalmente non ha compreso nulla della malattia della paziente- cardine di questo libro paziente che invece il protagonista ha gia' capito come aiutare. Secondo me non basta ammantare di una patina di dannazione i personaggi principali di un romanzo per tirare fuori un buon lavoro e questo romanzo al pari di un albero di natale pieno zeppo di addobbi scintillanti e pomposi non riesce del tutto a celare la debolezza della struttura narrativa. Naturalmente De gustibus.