Edda

Si tratta dell'EDDA IN PROSA (da non confondere con l'Edda antica o poetica) che fu redatta da Snorri Sturluson tra il 1220 ed il 1230 d.C. quando ormai da due secoli il Cristianesimo è arrivato in Islanda. Si tratta di un manuale di arte poetica e "una delle maggiori fonti di mitologia nordica" (dall'Introduzione) ed è composta da: un prologo (formali); una prima parte denominata Gylfaginning, ovvero "L'inganno di Gylfi"; una seconda parte Skaldskaparmal, "il linguaggio poetico" ed una terza ed ultima parte detta Hattatal, vero e proprio trattato di metrica che in questa edizione purtroppo è assente. L'interessantissima introduzione al volume è del Prof. Giorgio Dolfini (1927-1983), grande filologo e letterato che istituì l'Istituto di Germanistica dell'Università degli Studi di Milano. La cosa che mi ha lasciato stupefatto è che mentre nell'Europa imperava Federico II di Svevia (Sacro Romano Impero), veniva approvata la Regola di San Francesco d'Assisi e proseguivano le Crociate in Terra Santa, nella gelida Europa del nord, sopravvivono ancora gli antichissimi miti pagani che a contatto col Cristianesimo finiscono per dar vita ad una sincretica convivenza. Leggendo l'Edda ci si imbarca per un viaggio verso un mondo sconosciuto, quello degli Asi e delle Asinie, per le fredde terre di Odino, dove noi uomini del Mediterraneo non siamo altro che disorientati ed affascinati stranieri. Consigliato a tutti gli appassionati di mitologia, religioni e non solo.

"Tu che lasciasti una mitologia / Di ghiaccio e fuoco al ricordo dei figli, / Tu che fermasti in parole la gloria / Della tua stirpe di acciaio e ardimento, / Sentisti con stupore in un meriggio / Di spade che la triste carne umana / Tremava in te": così cantava Borges di un altro grande cantore, Snorri Sturluson, in una poesia appunto dedicata al sommo poeta islandese. Tuoni, lame, martelli rimbombano in ogni pagina di quest'opera monumentale ed imperitura, così come la costante presenza della fine del mondo (che sembra già avvenuta, e al contempo deve ancora avvenire) annunciata da profezie antichissime, e che nessun dio può fermare, nemmeno il potente Odino, nonostante egli sia ben consapevole della distruzione cui è condannato, - perché nessuno sfugge al proprio destino. Certo, la versione dell'Edda qui proposta non sarà integrale, ma contiene comunque il nucleo centrale dei miti nordici: gli inganni di Loki, gli scontri con i giganti, l'elenco del pantheon norreno, le peripezie di Thor, le celeberrime kenningar. Nei miti sono racchiuse rivelazioni essenziali, che riguardano tutti gli uomini. Ritornare al mito non significa tornare alla barbarie, significa conoscere meglio chi siamo e da dove veniamo, significa mettersi nei panni di popoli vissuti centinaia di anni fa, osservare il mondo con i loro occhi atavici, vivere, anche solo per pochi istanti, una vita lontana nel tempo e nello spazio, e che conserverà sempre uno splendore di eternità.

Un classico della cultura norrena che non può e non deve mancare nella libreria di un appassionato o studioso della materia.