La Chiesa e le sfide della modernità

Estremamente interessante risulta, sia dal punto di vista diacronico sia da quello sincronico, l'operazione di lasciare che uno storico del cristianesimo si occupi delle sfide che la Chiesa deve affrontare nella modernità. Lo sguardo di Giovanni Filoramo, la cui produzione scientifica e storica resta un punto fermo nella bibliografia di lingua italiana in tema religioso, tocca alcuni tra gli argomenti più scottanti dell'umanità in generale, come la sessualità, la democrazia, l'integrazione culturale, l'economia, la scienza e la guerra, considerati non solo nella loro cogente situazione contemporanea, ma declinati a partire dal loro fondamento scritturistico, nel loro radicamento patristico e poi in tutta la loro evoluzione magisteriale. Ciò che appare incontrovertibile, per l'autore, è che a cominciare dagli anni '60-'70, in concomitanza con l'avvento di quella che da più parti viene definita come l'epoca postmoderna o postsecolare, tanto la Chiesa, che pure aveva avviato un profondo processo di riforma, quanto le istituzioni sociali e collettive, siano entrate in una profonda crisi dettata dall'individualismo liberista e libertario, che ha dettato legge dall'ambito economico a quello morale. La risposta della Chiesa contemporanea a tale situazione di complessità si muove su un piano decisamente innovativo e non mette in campo vecchi schemi coercitivi, ma prende le mosse da un modello culturale che funziona a livello sociologico e antropologico come dispositivo per fornire al confuso soggetto postmoderno un surrogato identitario necessario per la dazione di senso.