Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Shopper rossa
Dati e Statistiche
Wishlist Salvato in 19 liste dei desideri
Prima lezione sulla letteratura
Disponibile in 2 giorni lavorativi
12,00 €
12,00 €
Disp. in 2 gg lavorativi
Chiudi
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
IL PAPIRO
12,00 € + 7,00 € Spedizione
disponibile in 2 giorni lavorativi disponibile in 2 giorni lavorativi
Info
Usato Usato - Come Nuovo
ibs
9,50 € Spedizione gratuita
disponibile in 7 settimane Non disponibile
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
9,50 € Spedizione gratuita
disponibile in 7 settimane Non disponibile
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
IL PAPIRO
12,00 € + 7,00 € Spedizione
disponibile in 2 giorni lavorativi disponibile in 2 giorni lavorativi
Info
Usato Usato - Come Nuovo
Chiudi
Prima lezione sulla letteratura - Piero Boitani - copertina
Chiudi

Promo attive (0)

Chiudi
Prima lezione sulla letteratura

Descrizione


"Non importa quanto la vita vi sia rimossa, imitata, distorta, presa in giro, esagerata. Se l'opera letteraria non dice qualcosa ai viventi è muta". Piero Boitani introduce il lettore alla grande letteratura in un viaggio di conoscenza ricco di suggestioni, come un cammino attraverso il vivere.
Leggi di più Leggi di meno

Dettagli

2
2007
1 febbraio 2007
Libro universitario
XVII-188 p., Brossura
9788842075370

Voce della critica

Nell'introduzione, Boitani è perentorio: "Se l'opera letteraria non dice qualcosa ai viventi, è definitivamente muta". Un esordio integralmente umanistico, questo, che, in quanto tale, un George Steiner sottoscriverebbe volentieri, al tempo stesso elogiando le strategie argomentative su cui l'autore basa il suo discorso, animato dalla stessa passione, controllata ma percepibile, di cui vivono i suoi Linguaggi e silenzio o Le Antigoni o Vere presenze. Per il resto, a chi legge vengono in mente le Lezioni americane di Calvino e le Lezioni di letteratura di Nabokov: anche in Boitani, infatti, il dichiarato intento didattico poggia su un continuo dialogo con i testi, tutti attinti dal canone alto e tutti riletti con un'acutezza che va ben oltre la dichiarata modestia dei fini. Con una peculiarità: alle sue analisi fa, per così dire, da basso continuo una concezione religiosa della vita (se non proprio cristiana in senso stretto), sostenuta da costanti riferimenti alla Bibbia, che anima diverse pagine e quasi tutte le sezioni dedicate a Shakespeare. Potrebbero agevolmente nascerne forzature, ma l'autore non dimentica l'ammonimento di Adorno, per il quale "ogni interpretazione è lecita, purché sia coerente con le proprie premesse e con il testo", legando ogni argomentazione, anche la più ardita, alla tessitura verbale delle opere.
Il volume è diviso in quattro sezioni definite da verbi all'infinito: Morire, Stupire: essere e creare, Compatire, Rinascere, nei quali fanno nido questioni ontologiche (quindi, anche religiose) fondamentali, che la letteratura ha discusso fin dalle sue origini, trasformando in bellezza il suo stesso interrogarsi. Diceva il Lukács di L'anima e le forme, che "in fin dei conti ciò di cui tratta la letteratura è l'anima dell'uomo e il suo destino" e il saggio di Boitani lo dimostra con una copiosa messe di testimonianze. Nel primo capitolo, infatti, le citazioni da Omero, Dante, Chaucer, Melville, Tolstoj, Hemingway, Melville (per quanto riguarda i primi due, Boitani si rimette Sulle orme di Ulisse, come recita il suo saggio appena riproposto dal Mulino), danno forma a una sorta di macrotesto a sé stante, in cui il tema della morte viene sovrapposto a quello della vecchiaia e, in alcuni felicissimi frangenti (penso alla lettura del Racconto dell'indulgenziere di Chaucer), all'impossibile dialogo fra giovani e vecchi. Lo stesso avviene nelle rimanenti sezioni: lo stupore, da cui Platone faceva nascere la filosofia e Aristotele (con le sue riflessioni sul mito) la letteratura, diviene – legandosi al tema del viaggio – possente e spesso dolorosa cosmogonia nell'Iliade, nella Commedia, in Leopardi, nelle pagine che l'Ulisse joyciano dedica al viaggio mentale di Leopold Bloom. Alla conoscenza raggiunta per mezzo del dolore condiviso Boitani dedica, intrecciandovi il tema anch'esso fecondo dell'agnizione, gli ultimi due capitoli: muovendo dal dialogo fra Elettra e Oreste nella tragedia di Sofocle, ci accompagna ancora una volta nelle opere di Omero, del Dante del Purgatorio (molto fini, le riflessioni sulla figura di Forese Donati) e, soprattutto, di Shakespeare, al quale è dedicata l'intera, suggestiva ultima sezione.
  Stefano Manferlotti

Leggi di più Leggi di meno

Conosci l'autore

Piero Boitani

Piero Boitani insegna Letterature comparate all’Università La Sapienza di Roma e ha insegnato Lingua e Letteratura Italiana all’Università di Cambridge. Dantista, anglista, studioso del mito, della Bibbia e delle sue riscritture, Boitani svolge anche attività di traduttore. Scrive su “L'indice dei libri del mese”, “La Rivista dei Libri”, “Il Sole 24 Ore”. È stato presidente dell’Associazione italiana di anglistica e della Società europea di studi inglesi (di cui è ora presidente onorario). Ha scritto numerosissimi libri, pubblicati dalla Oxford University Press, dalla Cambridge University Press e il Mulino. Per i "Classici" Feltrinelli ha curato il Cimbelino di Shakespeare (2014).

Chiudi
Aggiunto

L'articolo è stato aggiunto al carrello

Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Chiudi

Chiudi

Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.

Chiudi

Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore