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Annalisa e il passaggio a livello - Giorgio Scerbanenco - copertina
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Annalisa e il passaggio a livello
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Annalisa e il passaggio a livello - Giorgio Scerbanenco - copertina
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Descrizione


Nell'opera di Scerbanenco - il padre indiscusso del noir italiano e il creatore di Duca Lamberti, il detective amaro della Milano nera - l'esperienza della guerra e della fuga in Svizzera nel 1943, segnano una svolta. Una perdita dell'innocenza: la sfiducia in quello che egli denomina "il mondo degli dei e dei miti", di ogni concezione dimentica della qualità terrena, "inconsistente" dell'essere umano, prende il sopravvento. Il travaglio è testimoniato da riflessioni di diario (di cui sono qui pubblicate alcune pagine nella Nota, scritta dalla figlia Cecilia) e da un notevole gruppo di romanzi e di racconti. Tra questi ultimi i due finora inediti "Annalisa e il passaggio a livello" e "Tecla e Rosellina". Essi costituiscono una sintesi originale dei temi che la parte inquieta della cultura postbellica andava agitando: il sesso come ultimo riparo, la donna come immagine estrema della vera condizione umana, la corporeità, il fragilissimo, casuale o addirittura inesistente fondamento della vita, il nichilismo. Ma sono anche due teneri ritratti di donne, due spietati ritratti dell'esistenza vista da donna. Annalisa è una giovane vedova che si dedica al sesso con esclusiva metodicità, senza entusiasmo o piacere, alla ricerca di un'autenticità impossibile altrove. Tecla e Rosellina, ciascuna per strade diverse, lasciano solo una traccia di sé all'unico uomo che le meritava. Due racconti che illustrano le ragioni filosofiche del genere nero e della sua efficacia spirituale oggi.
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Dettagli

2007
26 luglio 2007
169 p., Brossura
9788838922213

Valutazioni e recensioni

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Truedefender
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Confermo come chi mi ha preceduto nella recensione di aver trovato uno Scerbanenco inedito con due storie crude e di una liricità favolosa. Credo sia da leggere assolutamente (non fosse altro per come l'autore descrive un personaggio di una delle due storie: "cretino cogitante").

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Massimo
Recensioni: 4/5

Uno Scerbanenco inedito sotto tutti i punti di vista, ma sempre straordinario: una introspezione attualissima, profonda e coinvolgente, pur nel consueto stile privo di fronzoli e apparentemente freddo. Per chi ama l’inventore di Duca Lamberti, due racconti da non perdere anche per saperne di più sul travagliato percorso intellettuale di questo genio.

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Giorgio Scerbanenco

1911, Kiev

Scrittore italiano di origine russa. Di madre italiana e padre ucraino, a sedici anni si stabilì a Milano. Fu collaboratore, redattore e direttore di periodici femminili ad alta tiratura, per i quali scrisse racconti e romanzi «rosa», per lo più ambientati nell’America degli anni Quaranta. Più tardi approdò al genere poliziesco e fu il successo, prima con Venere privata (1966), poi con Traditori di tutti (1966). Altrettanto fortunate le opere successive, da I ragazzi del massacro (1968) a I milanesi ammazzano al sabato (1969), ai racconti postumi di Milano calibro 9 (1969) e Il centodelitti (1970). Protagonista di quasi tutta la serie è Duca Lamberti, accorto investigatore della Milano «nera». Prodigioso narratore di storie e...

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