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Come libro non lo trovo eccezzionale,non leggo nulla di già che non si sappia.Della Franzoni non si capisce se è ingenua come vuol far credere,oppure se si tratta di una donna dalla doppia personalità.Ha mio parere nasconde la verità "vera"perchè solo lei e i suoi famigliari sanno chi ha ucciso Samuele,e non occorre andare molto lontano dalla cerchia famigliare per immaginarlo chi sia,del resto non sarebbe la prima volta che succede... Per quanto riguarda i volumi di cronaca nera da molti criticati come speculazioni ai danni delle vittime,direi a questi gente che io ne possiedo ben 150 circa e non me ne vergogno affatto.Anzi,direi che sapere come nascono certe tragedie,emmedesimarsi nei personaggi,provare le loro emozieni e dolori,faccia parte della natura umana.Del resto,perchè quando si sente la notizia di una delitto grave come in questo caso,si dovrebbe spegnere la tv,bruciare i giornali,e guai a parlarne?.Non sarebbe un'ulteriore schiaffo alla vittima?.Ho facciamo come ai tempi del fascismo quando la "nera"era bandita dalla stampa facendo credere al popolo che l'Italia era immune dal crimine.
Colpevole o non colpevole? Una madre assassina o una madre vittima? Domande che non cessano di spegnersi da quella fatidica mattina del 30 gennaio 2002, da quando nella sua abitazione di Cogne il figlio Samuele di tre anni viene ucciso. Le indagini, gli interrogatori, i sopralluoghi non lasciano spazio a dubbi: l’assassina è lei, sua madre: Annamaria Franzoni. La Franzoni dà voce a questo libro aggrappandosi a quel filo di speranza che, nonostante i cinque anni trascorsi dalla drammatica vicenda, non si affievolisce ma si rafforza sempre più per far prevalere la sua innocenza. “La verità” un libro sconsigliatissimo da molti perché frutto di una madre assassina vogliosa solo di notorietà e ricchezza appare, a mio giudizio, una sorprendente scoperta perché pone un accento inquietante sul funzionamento a volte distorto dei mass media, sui limiti della Magistratura che si fossilizza sulla frase “Non può essere stata che lei” tanto da non tentare di promuovere altre piste per le indagini e sui pregiudizi che attanagliano la società odierna.
Ho sempre pensato che la Franzoni fosse innocente e continuo a pensarlo, troppe cose non quadrano e molte indagini sono state fatte con sufficenza. Ha tutto il diritto di pubblicare la sua verità e cercare di spiegare ciò che pensa anche perchè non è stato certo provato che l'assassina sia lei,cè gente che ha fatto tre volte di peggio e se ne ha la ceretezza, ma pubblica libri istruttivi e chiede di essere salvato dalla pena di morte dopo aver ucciso tre-quattro persone, perchè si è pentito e la gente è pure daccordo..Certo cambiare opinione dopo aver letto il libro non è una cosa logica, bisogna sempre ascoltare le due campane...Per il resto è scritto bene, però a volte riprende lo stesso concetto troppe volte
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