Liberi di amare. Grandi passioni omosessuali del Novecento

Avevo il libro da anni nella libreria. Lo avevo acquistato incuriosito dal titolo della copertina e dall’immagine. Alcune delle storie raccontate molto affascinanti, curiose e raccontate in modo immersivo nell’aspetto della relazione tra gli innamorati e le innamorate. Altre invece sembrano un copia e incolla di biografie di grandi artisti e si trascura quasi completamente il tema della storia d’amore e quindi matita rossa: fuori tema. Comunque curioso e piacevole.

Non concedo 5/5 perchè è troppo breve. Sono poche le storie, anche se tutte meravigliose. Lo consiglio vivamente.

Il testo della Laurenzi si pone lo stesso fine di Matrimoni gay di Paterlini per l'Einaudi, ovvero raccontare l'esistenza, l'intensità e la libertà dell'amore in coppie gay e in coppie lesbiche. Le differenze derivano dal fatto che la Laurenzi punta a raccontare storie di personalità celebri, in particolare del mondo delle arti, che han fatto storia per quanto la loro passione han travolto i personaggi medesimi e coloro che eran accanto a loro. Lo stile dell'esperta di Repubblica in costume e moda, è squisitamente glamour, capace di mostrare da un punto di vista puramente femminile, la natura di intensi sentimenti che sono alla base anche di gesti drammatici, violenti e depressivi.Appaiono in un primo momento fuori luogo racconti come quello della Garbo-Beaton, ma sublime resta la tendenza della Laurenzi a rendere mitici storie essenzialmente semplici.Sicuramente questo testo diventa valido anche per riscoprire l'importanza delle biografie di diversi artisti, ad esempio, al fine di comprendere meglio le loro produzioni artistiche (Lorca ne è l'emblema); biografie che spesso in Italia negli studi umanistici sono diventate TROPPO di secondaria importanza. Insomma un testo leggero e ottimo per vivere realtà che sebbene ormai spesso narrate esplicitamente, ancora sottovalutate per la comune percezione nel loro impatto socioculturale.Brava ancora, dunque, alla Laurenzi.