La donna del campione

Non siamo ai livelli della trilogia (che secondo me resta il libro migliore di Colaprico) ma è comunque un bel romanzo, magari in alcuni momenti eccessivamente enfatico, ma con una storia molto ben congegnata e caratterizzata da numerosi colpi di scena e da un finale inaspettatamente amaro. Peccato per alcuni ammiccamenti al lettore che sanno tanto di macchietta e che, più in generale, non si respiri quell’atmosfera milanese che era il vero e proprio marchio di fabbrica dell’autore. E poi perché certi personaggi hanno dei nomi così ridicoli?

Colaprico si riconferma come uno dei migliori giallisti italiani contemporanei. Non siamo sui livelli della Trilogia, ma credo che sarà difficile ripetere un libro così riuscito, ma fin dalle prime pagine di rimane incollati al libro che è davvero interessante. Non solo per la trama, ma anche per la consueta ottima caratterizzazione dei personaggi. La scelta dei tre protagonisti permette di avere uno ampio spaccato sulla società italiana e della dicotomia nord-sud dei nostri giorni. La trama non è eccessivamente complicata ma molto ben congegnata, ho apprezzato soprattutto la scelta di portare avanti due indagini parallele e non svelare fino all'ultimo qual'è il nesso. Insomma, Piero ha fatto centro anche questa volta.

Il giudizio è positivo, l'unica nota stonata secondo mè è questa collocazione della vicenda in una dimensione che è ma nn vorrebbe essere Milano con relativi personaggi "americanizzati"...era più naturale e "alla mano" il mondo del maresciallo Binda