Nel cielo con i diamanti

Senel Paz divenne di colpo lo scrittore cubano più emblematico del dopo Muro di Berlino, quando fu tratto da un suo racconto del 1990 il film Fragola e cioccolato (narrazione e sceneggiatura uscirono in italiano nel 1994 per Giunti), assunto a simbolo delle speranze di apertura in mezzo alla catastrofica penuria e al disorientamento. L'arguto ragazzo di campagna (nato a Fomento nel 1950) che seppe toccare in quel frangente le corde giuste, con grande sensibilità umana, ha dovuto poi superare la pressione e le attese generate dal successo. A lungo si è dedicato quasi solo al cinema e al teatro, oltre che all'insegnamento della sceneggiatura. Ora torna alla grande con il romanzo dal titolo beatlesiano Nel cielo con i diamanti, dove guarda indietro nel tempo, verso gli anni sessanta, quando lui e il governo rivoluzionario erano giovani e le canzoni (proibite) dei quattro di Liverpool elettrizzavano animi acerbi, baldanzosi e letterari.
L'autore si muove quasi sempre all'interno di un suo mondo di matrice in qualche misura autobiografica. Qui affronta l'adolescenza di David, tra l'infanzia in campagna descritta fin dai racconti d'esordio di El niño aquel (1979) e l'incontro giovanile con il Diego di Fragola e cioccolato. E prepara l'investitura a cavaliere errante del suo quasi alter ego, affrontando le due preoccupazioni originarie di ogni Don Chisciotte che si rispetti: la dama e lo scudiero, l'amore e l'amicizia. La voce narrante si sdoppia in due personaggi, che si alternano a condurre i capitoli. Si tratta di due amici che dal natio paese in provincia di Las Villas si recano insieme in collegio all'Avana per frequentare le scuole superiori. Arnaldo è un tipo concreto, burlone e dongiovannesco, in piena tempesta ormonale, che si propone di aiutare David a perdere la verginità prima dei diciassette anni, convinto che altrimenti un malocchio lo renderà preda di una fatale malinconia. David, serio e introverso, idealista e ligio all'ortodossia, è invece deciso a scoprire la carne solo sull'onda del sentimento. Lettore vorace, snocciola di continuo citazioni e prende appunti per un romanzo.
La loro iniziazione erotica e la scoperta della città e della cultura sono raccontate con tecnica cinematografica. Il punto di vista adolescenziale, ingenuo negli slanci come nel turpiloquio, produce lo scintillio di un simpatico umorismo, anche se sfalsa un po' la percezione degli eventi esterni, menzionati più che altro per allusioni emotive. Arnaldo racconta conquiste ed episodi boccacceschi, ma cade spesso nella trappola del sesso, l'unica cosa che in fondo scambia, salvo la sua incrollabile fede nell'amicizia. David incontra la radiosa Vivian e, fra i teneri inciampi del teatrino amoroso, trascorre con lei la notte da innamorato che tanto desiderava, salvo un focoso bis la sera dopo con un'amica di Vivian. Lì la storia termina, riallacciandosi con quella già nota: nelle ultime due pagine David è infatti seduto alla gelateria Coppelia, intento a superare la tristezza di aver "appena realizzato e distrutto un sogno" grazie alla scrittura che finalmente rompe la diga e lo travolge. In quel momento si siede al suo tavolino Diego, il raffinato omosessuale credente che finirà per lasciare l'isola in Fragola e cioccolato. Ora sarebbe molto interessante ascoltare la storia di quella generazione negli ultimi quindici anni, così contraddittori nella peculiare realtà dell'isola. Paz è in grado di raccontarla. Danilo Manera