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Il perdente radicale - Hans Magnus Enzensberger - copertina
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perdente radicale

Descrizione


Con la forza intellettuale e l'acume che lo hanno reso celebre, Enzensberger disegna il profilo del perdente radicale di ogni tempo. Ieri il combattente nazista, oggi il terrorista islamico. Colui che ha resuscitato la tradizione del nichilismo autolesionista, amalgamando istanze religiose, politiche e sociali in una strategia di distruzione a vasto raggio. Contro l'America, contro il capitale internazionale, contro il sionismo, contro gli infedeli. Perché il perdente radicale non conosce la soluzione del conflitto, il compromesso. E quanto più è assurdo il suo progetto, tanto più fanaticamente lo persegue. Come era accaduto con Hitler, il suo vero obiettivo non è la vittoria ma lo sterminio, non è il controllo ma il dissolvimento, non è la vita ma il suicidio collettivo e la fine con orrore. Convinto della propria superiorità e animato da cieco vittimismo, l'islamista chiede a gran voce rispetto per sé senza riconoscerlo agli altri. Riservando solo alla propria minoranza di eletti la salvezza da un mondo che condanna alla morte.
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Dettagli

2007
73 p., Brossura
9788806185558

Valutazioni e recensioni

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roman
Recensioni: 5/5

Breve, ma chiaro e intelligente. Da non perdere.

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Morris
Recensioni: 5/5

Breve.Grande. Concordo:illuminante. Chiarisce in poco spazio grandi dubbi.Per conoscere il nostro futuro e salvaguardarlo.Da leggere.

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gilles
Recensioni: 5/5

assolutaMente illuminante. assolutaMente europeo. necessario alla comprensione di un fenomeno (quello del perdente-suicida-terrorista). per rispondere al lettore sovrastante: certaMente è occidentale, e proprio in questo punto si annida la grandezza di E. che riesce a rendere palese un (altriMenti difficile) banale legame tra perdente e radicale. la banalizzazione di uno dei problemi più atroci di questi giorni. solo comprendendo si può dialogare. consiglio caldaMente(anche per la rapida lettura)

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Voce della critica

Secondo il saggista tedesco, gran parte della storia recente, dalle parate trionfali dei nazisti agli attacchi dinamitardi per le strade di Baghdad, può essere spiegata facendo ricorso alla figura del cosiddetto perdente radicale. Profondamente diverso dal fallito che si rassegna alla propria sorte, dalla vittima che chiede soddisfazione, dal vinto che si prepara alla prossima tenzone, il perdente radicale si ritrae in disparte, alimenta il proprio rancore e, unendo in un'unica miscela volontà di distruzione e di autodistruzione, "attende la sua ora". Isolato per definizione, il perdente descritto da Enzensberger è tuttavia in grado di mettere in moto il proprio meccanismo a orologeria allorché trovi una patria di consimili e una miccia ideologica che gli consenta la detonazione iniziale. Costui incontra attualmente la sua più compiuta traduzione sociale nell'islamismo, l'unico movimento violento capace di agire globalmente. Sostituendo la comunità dei credenti al proletariato e trasformando il vecchio comitato centrale in un ramificato reticolo cospirativo, il terrorismo islamico ha ripreso e perfezionato il modello occidentale. Esso è dunque un prodotto del mondo globalizzato e, simultaneamente, del declino della civiltà araba, iniziato nel XV secolo, in seguito al progressivo dissolvimento del suo capitale di sapere. Quali saranno le conseguenze? Enzensberger non ha dubbi: il terrorismo, per quanto devastante, non riuscirà a incrinare l'egemonia americana. Nel lungo periodo, esso sarà esiziale soprattutto per il mondo arabo. Come per la Germania nazista, il cui vero obiettivo non era la vittoria bensì la "fine con orrore", così il progetto di questo nuovo "collettivo di perdenti radicali" consiste unicamente nell'organizzare il suicidio collettivo di un'intera civiltà, quella nel nome della quale esso pretende di lottare.
  Federico Trocini

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Conosci l'autore

Hans Magnus Enzensberger

1929, Kaufbeuren

Hans Magnus Enzensberger è stato uno scrittore tedesco. Ha scritto anche sotto lo pseudonimo di Andreas Thalmayr e Linda Quilt. Nel primo dopoguerra divenne uno degli animatori del Gruppo 47, movimento intellettuale che annoverava tra le sue fila scrittori come Grass, Böll, Celan e che si prefiggeva di far risorgere la cultura tedesca dimenticata e repressa dal regime nazista. Giornalista, professore universitario, poeta, traduttore e saggista, fondò nel 1965 la rivista «Kursbuch», tra le più vivaci della Repubblica Federale Tedesca. Le sue poesie sono sapientemente intessute di giochi di parole, termini gergali, citazioni saggistiche. Le raccolte principali, spesso nutrite di satira politica, sono Difesa dei lupi (Verteidigung der Wölfe, 1957, nt),...

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