La sottile linea scura

È un romanzo di formazione a tutti gli effetti e gli ingredienti non sono certamente nuovi: le tensioni tra buoni e cattivi, tra bianchi e neri, tra uomini e donne, tra adolescenti e adulti, tra ricchi e poveri, tra nuovi diritti e vecchie ingiustizie, ecc. Anche l'ambientazione è un usato sicuro: il profondo sud degli Stati Uniti, la provincia di fine anni 50, con il mall, il drive-in e i self-made-men, la casa abbandonata, il bosco, ecc. Eppure non ho potuto fare a meno di leggere questo libro con grande gusto e partecipazione, di fare il tifo per il protagonista e i suoi alleati, d'indignarmi per le ingiustizie (la segregazione razziale, la violenza di genere, le pseudo-religioni), d'immaginarmi il pollo fritto di Rosy. Ho trovato (a mio gusto) lo sviluppo del giallo un po´ poco equilibrato, lento nella parte centrale e sbrigativo nella soluzione. Ma non è un problema, del resto la storia "investigativa" è solo un pretesto narrativo. L'ultimo capitolo però è da 5 stelle e ha fatto scendere una lacrimuccia anche a un disincantato (quasi) signore di mezza età come me.

Ottimo Joe. Grazie di come scrivi e di come trasmetti le emozioni dei luoghi e delle persone.

Me ne avevano parlato bene, mi ha invece un po' deluso e non ho apprezzato troppo il modo di scrivere di Lansdale...non sono entrato in grande sintonia con lui.