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Della neve ovvero Cartesio in Germania. Testo tedesco a fronte
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Della neve ovvero Cartesio in Germania. Testo tedesco a fronte - Durs Grünbein - copertina
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Descrizione


Fu nell'inverno del 1619, quando restò isolato in una cittadina della Germania meridionale sommersa dalla neve, che Cartesio iniziò a filosofare. Da questo episodio prende lo spunto Durs Grünbein per narrare, in quarantadue canti e duemila versi, la nascita del razionalismo e con esso della condizione umana moderna. Alla sfera intellettuale si affiancano la natura, con quell'infinita "bianca magnificenza" del paesaggio che sembra fermare il tempo, la storia (il filosofo sperimentò di persona le tragedie della Guerra dei trent'anni) e infine la viva presenza carnale dell'uomo Cartesio. Il poema si conclude nel 1649, in un altro gelido inverno, a Stoccolma, dove il filosofo ormai stanco e malato era giunto su invito della regina Cristina.
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Dettagli

2005
28 ottobre 2005
273 p., Brossura
9788806178246

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alida airaghi
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È l’inverno del 1619. Il giovane Cartesio passa alcuni mesi in una cittadina della Baviera, sommersa dalla neve e insanguinata dalla Guerra dei Trent’anni: massacri, saccheggi, incendi, stupri, ruberie. “Guerra e furia di lupi - / L’artiglio del demonio attraversa l’Europa”. Costretto all’inazione, si mette a riflettere su alcuni problemi di algebra e di geometria, prendendo in considerazione tutto ciò che vede e sente, senza mai prescindere dai suoi fondamentali processi mentali. Il cogito cartesiano ha infatti la prevalenza su qualsiasi altro argomento: “Non mi serve l’esterno. Ho da guardarmi dentro. // A me va contre coeur ogni fuga dal mondo”. Il mondo e la mente, essere e pensare. Senza mai prescindere dalla fisicità del corpo, steso nel bianco del letto, mentre fuori è tutto candido di gelo e silenzio. Un corpo che ha necessità materiali e sessuali, che mangia e piscia, si ammala e delira, rimanendo tuttavia un inciampo nell’attività preminente dell’elucubrazione mentale. La regola che dà ordine al caos si afferma regina (“In tutto regna numero e rapporto. Felicità: di essere impregnati / di coerenza”): spietato, il razionalista francese non concede a sé e agli altri la minima indulgenza verso credenze consolatorie. Grünbein, sulla base di fonti storiche, dei diari e degli appunti di Descartes, ha ricostruito la sua biografia a partire dai mesi trascorsi a Neuburg fino agli anni svedesi, alla corte della sovrana Cristina, dove morì di polmonite nel 1649, circondato dal seguito protocollare di striscianti e ottusi leccapiedi (intense e commoventi le pagine finali sull’agonia). Anna Maria Carpi nella postfazione giustamente suggerisce che l’inverno rappresenta qui una metafora della condizione moderna, inaugurata proprio con la separazione cartesiana fra res cogitans e res extensa: “Muovendo dalla ‘tabula rasa’ dell’inverno, sentieri sublimi della conoscenza razionale portano al progressivo raffreddarsi dei rapporti dell’uomo con se stesso e coi suoi simili”.

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Durs Grünbein

(Dresda 1962) poeta tedesco. Cresciuto nella Germania Orientale all’indomani della costruzione del muro (1961), è considerato tra gli intellettuali più apprezzati della sua generazione. La sua poetica affonda radici nell’antichità classica (Seneca, Eschilo) - dalla quale trae ispirazione la raccolta di saggi Disposizioni antiche (Antike Dispositionen, 2005, nt) - ma è partecipe del modernismo (da Baudelaire a Pound e Benn), di cui approfondisce la riflessione sulla condizione esistenziale dell’uomo. L’esordio poetico è avvenuto con i versi di Lezione sulla base cranica (Schädelbasislektion, 1991, nt), che l’hanno imposto all’attenzione della critica. Ai morti cari (Den teuren Toten, 1994, nt) affronta i temi del dolore,...

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