Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Shopper rossa
Dati e Statistiche
Wishlist Salvato in 54 liste dei desideri
Espiazione
Disponibilità immediata
7,99 €
7,99 €
Disp. immediata
Chiudi
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
7,99 € Spedizione gratuita
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - Ottima condizione
Libreria iolibro
10,00 € + 4,90 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - In buone condizioni
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
7,99 € Spedizione gratuita
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - Ottima condizione
Libreria iolibro
10,00 € + 4,90 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - In buone condizioni
Chiudi
Espiazione - Ian McEwan - copertina
Chiudi

Promo attive (0)

Chiudi
Espiazione

Descrizione


A tredici anni un amore che sboccia può sembrare un plagio. Una ragazzina che assiste a una violenza può convincersi di aver riconosciuto il responsabile e far condannare un innocente, rovinandolo e rovinandosi. Perché tutta la vita sarà segnata dalle conseguenze. La ragazzina crescerà, diventerà una scrittrice, ma non si libererà del peso dell'ingiustizia inferta a un innocente, alla propria sorella innamorata e in fin dei conti anche a se stessa.
Leggi di più Leggi di meno

Dettagli

2
2005
Tascabile
388 p.
9788806174989
Chiudi

Indice


Le prime frasi del romanzo:

Parte prima

Capitolo primo

Lo spettacolo per il quale Briony aveva ideato le locandine, programmi e biglietti, costruito il botteghino con un paravento sbilenco e foderato di carta rossa la cassetta dei soldi, era opera sua, frutto di due giornate di una creatività tanto burrascosa da farle saltare una colazione e un pranzo. Quando ebbe concluso i preparativi, non le restò altro da fare che contemplarne la stesura definitiva e aspettare di veder comparire i suoi cugini dal lontano nord. Ci sarebbe stato un solo giorno di tempo per le prove, prima dell'arrivo di suo fratello. A tratti pungente, spesso disperatamente triste, il dramma narrava una storia di cuore il cui messaggio, racchiuso nel prologo in rima, era che un amore non costruito su fondamenta di grande buonsenso ha il destino segnato. La sconsiderata passione dell'eroina per un malvagio conte straniero naufraga nella sventura allorché la protagonista, Arabella, contrae il colera durante una corsa precipitosa verso una cittadina di mare in compagnia del suo promesso. Abbandonata da lui come da tutti gli altri, costretta a letto in una soffitta, la protagonista scopre in se stessa la forza dell'ironia. La sorte le offre una seconda occasione nella persona di un medico in ristrettezza economiche - in realtà, un principe sotto le mentite spoglie che ha deciso di lavorare tra i bisognosi. L'uomo la guarisce e Arabella, che questa volta sceglie con giudizio, è ricompensata dalla riconciliazione con la sua famiglia e dalle nozze col principe-dottore in una "ventosa giornata di sole primaverile".
La signora Tallis lesse le sette pagine delle Disavventure di Arabella in camera sua, seduta alla toeletta , con un braccio dell'autrice sulla spalla per tutta la durata della lettura. Briony scrutava il viso della madre per non lasciarsi sfuggire il passaggio fugace di un'emozione, ed Emily Tallis stette al gioco producendosi in espressioni allarmate, risatine di gioia e, alla fine, in sorrisi riconoscenti e avveduti cenni di assenso. Prese tra le braccia la figlia, se la sedette in grembo - ah, le tornava alla mente il bel corpicino caldo di quando era piccola, non ancora perduto, non del tutto - e definì la sua commedia "incantevole", acconsentendo subito, con un mormorio soffiato nella spirale stretta dell'orecchio della bambina, che a quell'aggettivo utilizzato sulla locandina da esporre su un cavalletto in ingresso, accanto alla biglietteria.
Briony non poteva saperlo allora, ma quello sarebbe stato l'attimo di maggior successo della sua iniziativa. Niente poté eguagliare il senso di soddisfazione, tutto il resto si ridusse a una serie di sogni e di delusioni. C'erano momenti nelle notti estive in cui, spente le luci e rintanata nel buio accogliente del letto a baldacchino, Briony lasciava battere il proprio cuore al pensiero di fantasticherie luminose e ardenti, di per sé brevi commedie che prevedevano immancabilmente la presenza di Leon. In un caso, la sua faccia grande e cordiale era sconvolta dalla sofferenza di fronte alla solitudine disperata di Arabella. In un altro, eccolo in qualche ritrovo alla moda della capitale mentre, con il bicchiere del cocktail in mano, si vantava con un gruppo di amici dicendo: "Sì, la mia sorellina, Briony Tallis, ne avrete senz'altro sentito parlare". In un terzo, Leon levava in aria un pugno di giubilo mentre il sipario calava, anche se non c'era nessun sipario, era stato impossibile realizzarlo. Il dramma non era destinato ai cugini, bensì al fratello, di cui intendeva festeggiare il ritorno a casa a casa e suscitare l'ammirazione per poi strapparlo alla sventata sequela di fidanzate e indirizzarlo verso una moglie appropriata, quella che lo avrebbe convinto a tornare in campagna, e avrebbe cortesemente richiesto a lei di farle da damigella d'onore.
Briony era una di quelle bambine possedute dal desiderio che al mondo fosse tutto assolutamente perfetto. Mentre la sorella maggiore era una baraonda di libri mai chiusi, vestiti mai ripiegati, un letto mai rifatto e posacenere mai svuotati, quella di Briony era il santuario del demone che la animava: nel modellino di fattoria disposto sul davanzale profondo della finestra figuravano gli animali consueti, ma tutti rivolti in un'unica direzione - quella della loro proprietaria -, quasi che fossero sul punto di levare un canto; perfino le galline erano sistemate rigorosamente in un cerchio. In effetti quella di Briony era la sola camera ordinata al piano di sopra della casa. Le sue bambole, sedute erette nelle loro ville a più stanze, parevano obbedire al preciso ordine di non sfiorare mai le pareti; le file composte e spaziate delle varie figure alte un dito sulla sua toeletta - cowboy, sommozzatori, topi umanoidi - davano l'impressione di un piccolo esercito sull'attenti.

Valutazioni e recensioni

4,2/5
Recensioni: 4/5
(95)
Scrivi una recensione Scrivi una recensione
5
(50)
4
(28)
3
(8)
2
(4)
1
(5)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Tinama
Recensioni: 4/5

Un’opera completa. Elementi psicologici, fatti storici, momenti di suspense, descrizioni minuziosamente realistiche di ambienti e situazioni rendono la narrazione, tra l’altro magistralmente condotta, viva e nel contempo classica.

Leggi di più Leggi di meno
Lawilde
Recensioni: 5/5

é il primo romanzo di mcewan che leggo. sono stata portata a questa lettura dal film del 2007 che devo dire ha reso perfettamente e fedelmente, la trama del romanzo. Purtroppo, quando i film sono fatti così bene, rendono quasi superflua la lettura del testo. Ma è stato comunque un piacere immergersi nuovamente in questa storia così originale e straziante. Purtroppo il romanzo lascia una profonda tristezza e la scrittrice-narratrice non può in alcun modo espiare la sua colpa: è troppo grande il trasporto che l'amore di Cecilia e Robbie crea nel lettore per poter accettare la "vera" fine del romanzo. Tristissimo!

Leggi di più Leggi di meno
Patrizia
Recensioni: 3/5

La prima parte del romanzo non finiva mai! L'ho trovata pesante, eccessiva. Tiravo avanti solo per l'interesse del fatto. La seconda parte e più ancora la terza sembravano scritte da un altro autore, perchè più scorrevoli e dinamiche. Ad ogni modo resta, secondo i miei gusti, troppo verboso. Condivido con il commentatore che dice che poteva essere scritto in assai minor quantità di pagine. Tanta prolissità per arrivare a un sottofinale pressochè ingannevole. Infatti le dinamiche emotive suscitate sono quasi beffate dalla piega che l'autore ha voluto dare alla storia. Ad ogni modo, anche questa è una scelta interessante.

Leggi di più Leggi di meno
Chiudi

Recensioni

4,2/5
Recensioni: 4/5
Scrivi una recensione Scrivi una recensione
5
(50)
4
(28)
3
(8)
2
(4)
1
(5)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

La recensione di IBS


"Avrebbe potuto andare dalla madre subito, rannicchiarsi vicino a lei e mettersi a raccontarle la cronaca della giornata trascorsa. Se l'avesse fatto, non avrebbe mai commesso il suo crimine. Così tante cose non sarebbero accadute, non sarebbe successo nulla, e la carezzevole mano del tempo avrebbe reso la giornata a malapena degna di memoria: la notte in cui i gemelli scapparono di casa."

Difficile parlare di questo romanzo. Innanzitutto perché si tratta (è evidente sin dalle prime pagine) di un'opera completa, che compendia il lavoro fatto dall'autore in questi anni, ma anche perché il tema trattato è degno della tradizione classica, dalla tragedia greca al romanzo russo, ed è al contempo l'inusuale visione maschile di un'esistenza "la femminile".

Tra le opere maggiori della narrativa mondiale troviamo molte storie incentrate sul tema dell'errore, anche involontario. In Espiazione non solo si racconta la genesi di uno sbaglio importante, ma anche quanto questo abbia inciso sulla successiva esistenza di colei che lo ha fatto e di tutti quelli che lo hanno subito.

Nella prima parte del romanzo troviamo magistralmente descritto quel pensiero visionario, tipico dell'adolescenza, in cui pare reale non ciò che lo è, ma ciò che sembra tale. Briony Tallis, la protagonista, al tempo tredicenne, assiste a un litigio, curioso nella forma ma in fondo assolutamente normale, tra la sorella e il futuro fidanzato Robbie. È il primo passo verso il totale travisamento dei fatti, fino all'accusa, infamante e terribile, nei confronti dell'amico. Al centro del dramma sono le parole: quelle che scrive Briony, che vorrebbe diventare autrice di successo, nel segreto della sua stanza, e quelle che scrive Robbie in una lettera di scuse alla sorella Cecilia che la ragazzina disgraziatamente legge. A tutto questo si aggiungono immagini rubate qua e là dall'intimità dei due giovani, che si ricompongono nella mente di Briony formando un puzzle sbagliato ma credibile. In un crescendo di tensione la ragazza identifica in Robbie un maniaco capace di molestare la cuginetta Lola. Per lui ciò significherà anni di carcere e un futuro incerto (ma sempre sostenuto dall'amore della sua Cecilia che non l'ha abbandonato) in cui si affaccia anche la guerra; per lei anni di pentimento ed espiazione, raccontati sino al finale che la vede (è il 1999) settantasettenne condannata alla demenza senile arteriosclerotica che la renderà dimentica di tutto.

Alcuni hanno giudicato Espiazione il capolavoro dell'autore inglese, altri hanno frenato questo entusiasmo. È arduo schierarsi, perché non vi è nulla di sbagliato in questo romanzo e al contempo non vi è nulla di davvero eccezionale. Malgrado il desiderio di assoluta originalità anche il linguaggio e, soprattutto, la forma narrativa che muta con il procedere degli eventi, non sono forse così "straordinari" come alcuni li descrivono. Sia chiaro, si tratta di un romanzo di grande interesse: McEwan non è un autore che si ripete sempre uguale a sé stesso lavoro dopo lavoro, scelta che fanno spesso anche a grandi scrittori e che si rivela rassicurante per i lettori che amano le certezze. McEwan non ci vuole rassicurare, non cerca il consenso preordinato e i canoni già conosciuti. Lasciarsi sorprendere fa parte del gioco.

A cura di Wuz.it

Leggi di più Leggi di meno

Conosci l'autore

Ian McEwan

1948, Aldershot

Scrittore e sceneggiatore britannico. Esordisce con due raccolte di novelle, Primo amore, ultimi riti (1975 - pubblicato da Einaudi nel 1979 con la traduzione di Stefania Bertola) e Tra le lenzuola (1978 - edito da Einaudi nel 1982 sempre con la traduzione della Bertola), che ritraggono, in uno stile raffinato e impersonale, situazioni quotidiane, dominate tuttavia dall’ossessione per il sesso e segnate dalla morte. Sesso, perversione e morte sono temi trattati anche nei primi romanzi, Il giardino di cemento (1978, portato sul grande schermo nel 1993 dal regista Andrew Birkin con la nipote Charlotte Gainsbourg e tradotto dalla Bertola per Einaudi nel 1980) e Cortesie per gli ospiti (The Comfort of Strangers 1981 - Eianudi 1983, tradotto in film nel 1991 dal regista Paul Schrader con...

Chiudi
Aggiunto

L'articolo è stato aggiunto al carrello

Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Chiudi

Chiudi

Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.

Chiudi

Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore