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Anno edizione: 2014
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Non un vero romanzo, e forse proprio per questo non l'ho apprezzato molto, ma il diario personalissimo di monsieur Roquentin, un uomo solo alle prese con la sua esistenza; i confronti con l'Autodidatta mi sono piaciuti, il resto meno, ma evidentemente non è il mio genere.
Personalmente lo stile mi ha conquistato: intense frasi lapidarie ("ogni esistente nasce senza ragione, si protrae per debolezza e muore per combinazione"), immagini sarcastiche ("e le sale da concerto rigurgitano d'umiliati ed offesi, che, con gli occhi chiusi, cercano di trasformare i loro pallidi volti in antenne riceventi") e poetiche ("il vento esistente veniva a posarsi sull'albero come una grossa mosca e l'albero rabbrividì"). Sui contenuti direi che é un testo molto soggettivo, posso capire chi lo ha trovato nauseante, ma, viceversa io l'ho trovato pieno di una ricchezza esaltante di stimoli e di possibilità di riflessione; paradossalmente Antoine Roquentin é riuscito a comunicarmi la magia dell' Esistenza invece che la sua assurdità!
Non si tratta del classico libro di cui ci si propone una rilettura. Del resto, non mi sono mai disposto ad ogni sorta di rivisitazione ( una città, un film, un museo ). Sarà sbagliato ma mi sembra di perdere tempo.. E poi penso che abbia ragione quel qualcuno che ritiene che una rilettura rappresenti sempre in fondo una lettura ex novo. Cosa dire della Nausea? Beh, interessante, senza dubbio. Soprattutto, intelligente. Non lo consiglio certamente agli ingenuotti a cui piacciono le storie dense di avvenimenti o le narrazioni avvincenti e neanche ai cultori di filosofia ( checchè se ne dica su Sartre e sull'Esistenzialismo ). Ci sono dei momenti di stanca che vengono comunque riscattati da folgoranti illuminazioni sotto forma di aforismi e da un bel finale in cui vari elementi sorprendenti scuotono il lettore dal ritmo cadenzato e monotono del racconto ( la figura di Anny finalmente visibile, la mortificazione dell'Autodidatta, le riflessioni che fa scaturire l'ultimo ascolto di Some of these days ).
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