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Il nascondiglio - Pupi Avati - copertina
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Il nascondiglio - Pupi Avati - copertina
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Descrizione


22 dicembre 1952: in una cittadina dello Iowa, una grande casa isolata, battuta dalle tormente di neve, è sconvolta da un terribile delitto. Cinquantacinque anni dopo, in quella grande casa rimasta chiusa per mezzo secolo, una donna di origini italiane decide di aprire un ristorante. È appena uscita dalla clinica psichiatrica dove è stata ricoverata per quindici anni in seguito al suicidio del marito, ed è decisa a costruirsi una nuova vita, ma non appena mette piede nell'edificio, i fantasmi del passato tornano a tormentarla. Sarà lei, sempre più in bilico tra ragione e follia, a dover fare chiarezza sui fatti oscuri accaduti tra quelle mura...
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Dettagli

2007
Tascabile
124 p., Brossura
9788804572763

Valutazioni e recensioni

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Gianfranco
Recensioni: 2/5

Sinceramente, a parte questo libro, non ho mai letto nulla di Pupi avati e devo dire che lo preferisco enormemente come regista. Ho trovato il libro superficiale, i personaggi inconsistenti e la trama sinceramente troppo sopra le righe per essere una storia vera come lo scrittore a fine libro afferma, anche se sinceramente di questa autenticità ne dubito molto... assomiglia molto alla vecchia tecnica adottata da Manzoni nei promessi sposi.. Comunque vedrò il film che sicuramente sarà meglio del libro...

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Francesco
Recensioni: 3/5

Storia indubbiamente molto suggestiva ma dalla trama piuttosto esile e costellata di implausibilità (vedi ad esempio l'insistenza sulla ritrattazione della centralinista, la ricomparsa di quest'ultima in veste di potenziale investigatrice, il rinvenimento nella quartultima pagina della bara del marito della protagonista, presenza tanto inquietante quanto inspiegata...). Personalmente ho chiuso questo libro con l'impressione di aver letto una storia che conteneva un ottimo spunto ma che poi è stata narrata in modo un po'troppo sbrigativo e soprattutto senza revisione. Stile semplice, scorrevole e lineare anche se un po' troppo ripetitivo.

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Luka
Recensioni: 5/5

Un libro che si legge in massimo due ore, tutto d'un fiato. Sono un cinefilo e quando si tratta di Pupi Avati impazzisco... Lo amo sia dal punto di vista cinematografico, che dal punto di vista letterario, dopo aver letto questo libricino sublime. Sono in disaccordo notevolmente con chi ha dato 4/5, e ancor di più con Ivano Triggiani. Non so se passare dal 'lei' al 'tu' nello Iowa sia un reato. Ed in più, ho sobbalzato molte volte quando al cambio della pagina mi sono ritrovato in una scena completamente diversa, ma penso che non bisogna togliere un punto per questa sciocchezzuola. Capisco che non ti è piaciuto poi cosi tanto. A me moltissimo, essendo il primo libro d Pupi che leggo. Un eccellente perchè Pupi azzecca nel cinema e nella letteratura.

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Conosci l'autore

Pupi Avati

1938, Bologna

Inizia la sua carriera artistica nel jazz come clarinettista, fa parte infatti della Reno Jazz Gang con cui incide anche qualche disco, gruppo che abbandona dopo l'ingresso nella band di Lucio Dalla con cui rimane grandissimo amico e che collaborerà a vari film di Avati. Lavora poi per quattro anni alla Findus surgelati, anni che considera i peggiori della sua vita.Intraprende poi la via del cinema e riesce a collaborare alla sceneggiatura di Salò e le 120 giornate di Sodoma di Pasolini. Come regista gira alcuni horror tra cui nel 1976 La casa delle finestre che ridono. L'anno successivo esce Bordella, una commedia che ha tra gli interpreti un giovanissimo Christian De Sica. Da ricordare anche la regia televisiva di uno speciale dedicato ai Pooh.Inizia poi a girare una serie...

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