Cléo. Robes et manteaux. Ediz. italiana

Chi dice che la letteratura degli anni '20 è superata? Basta leggere la sorprendente modernità dei dialoghi di questo libro per ricredersi. Una vera scoperta.

"Ci avete fatto lavorare nei vostri uffici e nei vostri laboratori, ci avete spiegato cos'è l'affare, cos'è la forza, cos'è il piacere, cos'è l'indipendenza, cos'è la dura giornaliera inebriante lotta per la vita: e poi vorreste, per caso, che quando a voi fa comodo ci tornassimo ad accontentare della clausura, dello sbadiglio e del ferro da stirare? No, questo è un po' troppo, non vi sembra?" Un romanzo in miniatura splendido. La storia di un don giovanni incallito che parla per metafore, che trasuda autostima, un maschilista convinto che colleziona amanti come farfalle. E poi lei, la raffinata e riservata Cléo che sembra così ingenua ed arrendevole, debole e sottomessa. E' proprio il caso di dire che l'abito non fa il monaco e che una preda può nascondere il suo istinto predatore così bene da ingannare anche sè stessa. Con uno stile sardonico, ampolloso per scherzo, filosofeggiante per pura apparenza, Guido da Verona fa breccia nel nostro cuore. Impossibile che sia stato messo in un angolo un autore che riesce a prendere in giro tutta una classe sociale con grande eleganza. In una Milano in bianco e nero, la passione indomabile e burlona di un uomo dal nome ridondante per una donna che dell'epoca ha solo il costume poiché l'indole è attualissima. Bello, sorprendente e godereccio! Il perché ve lo diciamo sul blog