La città e la metropoli

Nella piccola cittadina di Galloway la vita dei Martin trascorre abbastanza tranquilla finché non scoppia la guerra, che sconvolge e divide i membri della famiglia, costringendoli a ripartire da zero nella grande e caotica New York. Raccontando la storia dei Martin, Kerouac anticipa nel suo esordio letterario tutti i temi dei suoi romanzi successivi: ritrae le contraddizioni e le aspirazioni di un’America divisa tra la calma e la noia della vita di provincia e l’eccitazione e la frenesia della metropoli e tratteggia, allo stesso tempo, la sua personale nevrosi che lo spinge ad oscillare costantemente tra il desiderio di una vita avventurosa e sregolata, e il bisogno di fermarsi, o meglio, di tornare - a sé, a casa, in un posto tranquillo e protetto. La città e la metropoli sono in fondo lo specchio di questa nevrosi, due modi di intendere e vivere la vita, e questa contrapposizione si riproduce anche nello stile di scrittura, più lirico nelle parti ambientate a Galloway e più eclettico e cadenzato in quelle newyorkesi. La narrazione corale dà vita ad un caleidoscopio di modi di essere, che permette a Kerouac di frammentare la propria personalità e il proprio vissuto tra i vari personaggi, in particolare tra i tre fratelli maggiori: Joe, con il suo spirito avventuroso, ma legato alle proprie origini; Francis, attratto dal tumulto culturale delle grandi città, sebbene schivo e riservato; e Peter, perfetta sintesi tra i due, che forse meglio incarna lo spirito duale e in perenne lotta dello scrittore. Ed è proprio Peter, infatti, che alla fine si mette in viaggio per iniziare il suo cammino “sulla strada”.

Un altro Kerouac, dopo Sulla strada, era quello che ci voleva. La sua scrittura fluente, fluida, riesce ad avvolgere, a trascinare come su un'onda. A volte pecca forse un po' di superbia, e travolge, per un attimo si perde di vista l'orizzonte, l'onda sommerge e bisogna trattenere il respiro, aprire bene gli occhi e guardare dentro lo stream of consciousness. Però le vicende non mancano, e nemmeno i personaggi, che si compenetrano bene tra loro, senza sovrastarsi: è un romanzo di sguardi ammiccanti, di non detto, di azione e reazione, di aspettative deluse e piccole ripicche. Ve lo consiglio.