Ciò che un giorno era mio. E se la regina avesse bevuto la pozione sbagliata? A twisted tale

Innanzitutto ho apprezzato la buona riuscita del retelling che cambia ma non stravolge, mantenendo il canovaccio della fiaba Disney. Ci sono Rapunzel e Pascal, Flynn e Madre Gothel, la torre, e ovviamente i capelli magici. Conosciamo, inoltre, una Rapunzel simpatica, piena di vita, curiosa e coraggiosa. Una ragazza che vuole con tutte le sue forza scoprire quel mondo che ha sempre osservato dalla finestra. Qualcuno però le ha sempre detto che non può, che sarebbe pericoloso, perché i suoi poteri potrebbero fare cose spiacevoli. Il punto di vista di Rapunzel è quello di una giovane donna timorosa, a disagio, combattuta tra la voglia di scoprire e il timore di uccidere. La sua voglia di vita la porterà a reagire, compiendo di un atto di coraggio. Conoscerà il mondo e anche qualche suo abitante, finché dovrà arrendersi alle circostanze comprendendo che chi decantava tanto amore, voleva solo ingannarla. Ma imparerà anche ad avere fiducia in sè stessa, a non colpevolizzarsi, a far fiorire finalmente la sua magia. Rispetto alla fiaba Disney perciò, abbiamo una dose maggiore di introspezione. Riusciamo a conoscere i sentimenti di Rapunzel, le sue paure, la delusione e la sofferenza, ma anche il coraggio, l’ottimismo e la voglia di vivere, e imparare, amare ed essere amata. Non mancheranno scene divertenti e tanti colpi di scena. Ed è proprio questa l’essenza del retelling. Non crederete mai a quello che accade a Maximus, o a Pascal, ai tanti personaggi secondari che affollano questa storia. Ma sono sicura che sarà un piacere conoscerli, se darete loro una possibilità. Avevo aspettative alte su questo libro e sono felice di dire che mi è piaciuto davvero tanto! Lo stile, l’espediente narrativo, la possibilità di entrare nella mente e del cuore della protagonista conoscendo fino in fondo le sue emozioni.