Cinque studenti e un prof contro Hitler... e via le teste! La storia della rosa bianca

Non è una storia facile da raccontarsi. Si capisce che, sotto sotto, covano ancora troppi enigmi da analzzare. La vicenda però viene svolta dall'autore come se fosse avvenuta in quel modo, pur rimestandola di dubbi uno dietro l'altro. Il narratore è attratto dalla storia che va srotolando addirittura con più passione di quanta gliene possano concedere i suoi stessi lettori; il che la rende, anche per costoro, più che verosimile,oltre che straordinariamente coinvolgente. Bè a me è piaciuto in modo particolare lo stile, anche se un po' retorico a volte, ma sempre limpido e carico d'un bel braccio culturale che costantamente accompagna la narrazione. Davvero complimenti all'autore che è riuscito a commuovermi più con i suoi commenti, all'interno della sua opera,che con il tragico sviluppo della vicenda dei 5 ragazzi e del loro professore di filosofia, vigliaccamente ghigliottinati. Però a me sembra che l'autore abbia dato troppo credito alla versione del lancio dei volantini, addirittura in un università satura di nazisti. Che c'erano andati a fare, allora? A suicidarsi? Incredibile!