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Il cinema va a scuola - Giampiero Frasca - copertina
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Il cinema va a scuola - Giampiero Frasca - copertina

Descrizione


Un viaggio nelle aule scolastiche osservate attraverso il filtro privilegiato della storia del cinema. Un filone facilmente identificabile per l'ambiente illustrato, per i personaggi che vi si muovono, per le storie narrate, ma anche un argomento di scottante attualità, sempre sull'orlo di una crisi che ogni riforma pare inadeguata a risolvere. Un universo di cui la settima arte diventa fedele testimone, evidenziando i coraggiosi tentativi degli insegnanti così come le loro frustrazioni, il percorso di crescita degli studenti accanto al loro indomito ribellismo, il complesso sistema di regole per lo più irrazionali e le coraggiose lotte per sottrarsi alla massificazione. L'autore, forte della sua esperienza di insegnante e di esperto di cinema, compie una attenta analisi che spazia in differenti ambiti storici e sociali e si nutre dell'opera di alcuni tra i più rilevanti autori della storia del cinema (Jean Vigo, Vittorio De Sica, William Wyler, Francois Truf-faut e Federico Fe Mini, per approdare alle recenti opere di Zhang Yimou, Gus Van Sont e Todd Solondz); si immerge nelle aule turbolente alla ricerca delle figure caratteristiche, delle relazioni che vi si instaurano e della complessa simbologia dei luoghi di riferimento e, tenute presenti le peculiarità del racconto e l'evoluzione delle consuetudini utilizzate, giunge a fissare delle regole di condotta, con una precisa consapevolezza.
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Dettagli

2011
1 gennaio 2011
252 p., ill. , Brossura
9788880125631

Voce della critica

 
"Il cinema, più che raccontare l'autenticità della scuola, narra se stesso all'interno delle aule". Così Giampiero Frasca, nel suo articolo Il clichè dello sfascio educativo (cfr. "L'Indice della scuola", n. 14, "L'Indice", 2011, n. 3), ci orienta nel comprendere il titolo del suo saggio Il cinema va a scuola: chi muove la macchina da presa per mestiere, quando entra nell'universo scuola, difficilmente riesce a disanimare la complessità delle dinamiche che lì si vivono, tanto che spesso ne emergono olografie e macchiette riduttive, destinate in vario modo a ricercare prevalentemente il successo di pubblico. Il lavoro di Frasca, insegnante di scuola media e docente universitario di storia del cinema, ci offre una guida al riparo dalla banalità di tali letture. Riconosciuto al cinema il ruolo di arte del narrare, e al cinema sulla scuola la forma moderna del Bildungsroman, ovvero del romanzo di formazione, il materiale filmico preso in considerazione è suddiviso nei vari capitoli in base alle funzioni narrative che qualificano personaggi, luoghi, situazioni e principi educativi dominanti; ma la lettura delle pagine di Frasca è ben lontana da una noiosa catalogazione di tipi o di scene.
Anzitutto per lo stile, che rivela e rende partecipi delle emozioni dell'autore: "L'insegnante è uno dei due più importanti personaggi in scena: insieme persona, dotata di un determinato profilo emotivo, pratico, intellettuale, ruolo,che si dispone nel racconto attraverso i suoi comportamenti e l'intera rassegna dei suoi atti, e funzione narrativa,designata in relazione al posto occupato nella storia e nei confronti delle altre categorie con cui entra inevitabilmente in contatto". Eroico l'insegnante americano (Addio Mrs Chips!, 1939; L'attimo fuggente, 1989); preda di continue incertezze quello francese (Zero in condotta, 1933; La classe, 2008); macchietta grottesca quello italiano (Maddalena zero in condotta, 1941, Amarcord, 1973). È poi un manuale ricco di spunti che stimolano personali approfondimenti: interessanti le indicazioni bibliografiche e alcune note che mettono a fuoco vexatae quaestiones, come la discussa lettura del valore educativo dell'Attimo fuggente (citando Pennac), "quasi unanimemente denigrato dalla nostra critica e dalle nostre aule professori; (…) rimane il fatto che orde di liceali si precipitarono a vederlo e ne uscirono estasiati. Presumere che fossero incantati solo dai difetti del film significa farsi una ben misera opinione di un'intera generazione".
Da segnalare il capitolo su Principi e geografia dell'educazione, sezione in cui l'attenzione dell'autore si sofferma sui presupposti ideologici o culturali che informano la narrazione cinematografica sulla scuola: fra i tanti esempi, rimando al raffronto tra il romanzo di William Golding, Il signore delle mosche, i suoi due rifacimenti cinematografici, di Peter Brook nel 1963 e di Harry Hook nel 1990 e, drammaticamante a essi assimilabile, il film culto Battle Royale, di Kinji Fukasaku, del 2000. La mole dei film citati è veramente notevole. Se è possibile muovere una nota critica, questa è solo di tipo formale: sarebbe stato utile un indice distinto per i soli film. Senz'altro, per conoscere ulteriormente i dati della ricerca di Frasca, mi par utile il rimando a Vedere la scuola. Conversazione con Giampiero Frasca, nel sito della rivista "Doppiozero" (www.doppiozero.com). Sannino

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