Il cinema del fronte popolare. Francia (1934-37)

scheda di Vittozzi, S., L'Indice 1991, n. 4

È un saggio vecchio di dieci anni (lo pubblicò la scomparsa casa editrice Il Formichiere nel 1980), molto documentato sebbene ideologicamente datato - come ammettono gli stessi autori nella "Premessa 90". Del binomio politica-cinema il libro privilegia con decisione il primo termine, ricostruendo nei dettagli l'ascesa al governo di Blum e la festosa atmosfera popolare che accompagn• il trionfo della coalizione delle sinistre. Secondo gli autori, si vide allora una vera rivoluzione culturale (il parallelo aperto e insistito è con il maggio '68); e solo le contraddizioni interne al Fronte impedirono che essa si traducesse in una politica di governo altrettanto significativa. Per ciò che riguarda il cinema, considerato soprattutto nei suoi aspetti produttivi, gli autori liquidano in un breve cenno finale il realismo poetico di Carn‚-Prévert, di Duvivier, negando a quel cinema ogni relazione con l'esperienza frontista, già esaurita, e ricollegandolo piuttosto al naturalismo e populismo tipici della tradizione letteraria francese. E dunque il saggio dedica spazio ai soli due film direttamente coinvolti nelle vicende politiche del Fronte: "La vie est à nous" (1936) e "La Marseillaise" (1937), entrambi di Jean Renoir. Di questa ridottissima ma significativa parte della produzione di quegli anni, il volume fornisce un'apprezzabile documentazione, utile ancor oggi nel panorama editoriale italiano davvero avaro di studi sistematici su quel cinema (utilità purtroppo compromessa dall'incredibile numero di refusi, che non risparmiano numerosi dei nomi citati).