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Chiudere i conti. La giustizia nelle transizioni politiche - Jon Elster - copertina
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Chiudere i conti. La giustizia nelle transizioni politiche - Jon Elster - copertina

Descrizione


Con "giustizia di transizione" si intende il processo legale e amministrativo che ha luogo dopo una transizione politica, generalmente da un regime autoritario verso uno democratico: lo scopo è quello di punire i responsabili dei regimi precedenti e i loro sostenitori oltre che di risarcire le vittime. Si tratta di un'esperienza più volte occorsa nella storia degli ultimi sessant'anni, basti pensare ai processi avviati alla fine della Seconda guerra mondiale in Germania, Francia, Italia e Giappone o alle transizioni, più recenti, avvenute nei paesi dell'Europa orientale dopo il 1989. Il volume offre un contributo fondamentale alla comprensione del tema in prospettiva storica, attraverso l'analisi di un'ampia serie di casi concreti, dalla Grecia classica alle Restaurazioni francesi dell'Ottocento, a Norimberga, all'Africa e all'America Latina. Sulla base delle continuità e delle differenze individuate nel lungo periodo, l'autore provvede poi ad analizzare gli elementi e i meccanismi che caratterizzano la giustizia di transizione: la struttura, gli attori (colpevoli e vittime), i vincoli (politici ed economici), il ruolo delle emozioni (rabbia, indignazione, desiderio di vendetta), la sua relazione con la memoria degli eventi e, infine, il ruolo centrale della politica nei processi di democratizzazione.
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Dettagli

2008
11 settembre 2008
408 p., Brossura
9788815120113

Voce della critica

La giustizia di transizione è il complesso fenomeno, giuridico e legale, che si accompagna a quei periodi di intensa trasformazione, quando un regime politico-istituzionale decade, molto spesso a seguito di un evento bellico o comunque dopo una lacerazione del tessuto sociale, per lasciare lo spazio a un'altra organizzazione. Si tratta per l'appunto di uno spazio, quello di cui si va discorrendo (prima ancora che di un tempo o di un sistema di norme), in cui coesistono vincitori e vinti. È il luogo dove la politica, intesa come sfera della mediazione, risulta decaduta. Affinché questa possa essere ripristinata, ovvero perché la soluzione negoziata dei conflitti si sostituisca a quella manu militari, bisogna procedere a una ricomposizione del tessuto sociale e morale attraverso il risarcimento delle vittime e la punizione dei vinti. I quali sono colpevoli non solo del collasso del precedente sistema, in genere dispotico e dittatoriale, ma anche di un degrado collettivo che, di fatto, ha comportato la sussunzione dell'agire politico dentro le trame di un conflitto tra civili. La giustizia di transizione, nel riconoscere i ruoli e nell'addebitare le colpe, somma in sé i caratteri della subitaneità con quelli del risarcimento, che diventano i due indici su cui ripristinare legalità e legittimità. Non di meno, trattandosi non di un fenomeno stabile, bensì di un evento ristretto all'arco di tempo in cui si risolve la transizione medesima, comporta un aspetto che in genere mal si accorda con il diritto in quanto tale. In questo rivela il suo rapporto con l'arbitrio e la discrezionalità, due elementi contro i quali essa stessa sorge. Elster compie così una ricognizione di un fenomeno complesso che molto ha a che fare con l'origine (e la rigenerazione) del potere nelle società di massa.
Claudio Vercelli

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Conosci l'autore

Jon Elster

1940, Oslo

Jon Elster, nato nel 1940, è un filosofo e sociologo norvegese.Si è laureato presso la Sorbona di Parigi con una tesi su Karl Marx, sotto la direzione di Raymond Aron.È stato per molti anni un membro del September Group, un movimento di pensatori marxisti.Ha insegnato presso l'Università di Oslo nel dipartimento di storia, all'Università di Chicago presso il dipartimento di filosofia e scienze politiche, alla Columbia University di New York. Attualmente tiene corsi al Collège de France. Fa parte del comitato scientifico di Biennale Democrazia.

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