Chiesa, Chiese, movimenti religiosi. Nuova ediz.

Il libro ha un taglio abbastanza istituzionale, ma soprattutto nel saggio della Polonio Felloni è abbastanza evidente una certa evasiva freddezza nell'esposizione. L'analisi di argomenti delicati come il funzionamento monastico non può essere demandata esclusivamente alla trattatistica d'archivio papalina, o di impostazione papalina, che ne da generalmente un quadro roseo ed idilliaco, mentre dietro ai continui moti di "riforma" e "rinnovamento" stava evidentemente un palese lerciume morale, proprio da parte di quelle autorità che si credevano deputate da Dio all'azione pastorale, obbligatoria e coercitiva naturalmente, verso il popolo. Tutto ciò non viene minimamente analizzato, ed anzi viene esaltato fin troppo la presunta devozionalità del popolo, che sicuramente c'era, ma non viene tenuto conto dello stato di grave ignoranza, non vengono accennati minimamente agli abusi di cui i fedeli erano oggetto e la circuizione morale e psicologica, quando non fisica di cui venivano fatti oggetto. Rusconi invece è più eloquente in merito, e non si tira indietro nel citare abbondamente roghi per motivi di censura e di opinione, soprattutto quando alle spalle dei riformatori non c'era un potente, o quando c'era, e poi si è tirato indietro, come nel caso emblematico di Arnaldo da Brescia. Fa dispiacere perché la Polonio è la più giovane del gruppo di docenti, ma abbastanza in linea con una tendenza che si sta radicando nella società, e quindi anceh nell'insegnamento italiano.