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Che cos'è la storia - Krzysztof Pomian - copertina
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Che cos'è la storia - Krzysztof Pomian - copertina

Descrizione


I nove saggi riuniti in questo volume sono frutto di venticinque anni di riflessioni sulla storia, e tutti recano l'impronta di un problema ricorrente: quello costituito dalla conoscenza ufficiale sul passato e dei mezzi necessari ad acquistarlo, e in particolare del suo aspetto mediato. Ricostruiscono così i cambiamenti che la questione dei rapporti della storia con la memoria ha subito nel corso degli ultimi decenni, fornendo contemporaneamente un excursus sui principali indirizzi della ricerca storica del Novecento.
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Dettagli

2001
1 gennaio 2001
287 p.
9788842498148
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Indice

I. 1. Storia e finzione. II. 2. Il passato. Dalla fede alla conoscenza; 3. Storia della scienza e storia della storia; 4. La comparazione nella storia; 5. Storia culturale, storia dei semiofori. III. 6. Il futuro in crisi; 7. Dalla storia come parte della memoria alla memoria come oggetto della storia. IV. 8. La storia del Novecento. Dalla scienza morale al computer; 9. L'irriducibile molteplicità della storia.

Voce della critica

Potrà a qualcuno sembrare superfluo e, anzi, terribilmente démodé, che vi sia ancora, oggi, chi si interroghi sul significato della storia: non delle res gestae, intendiamoci; bensì dell'historia rerum gestarum. Personalmente ringrazio il cielo se ciò accade, anzi vorrei che lo si facesse con maggior costanza e, soprattutto, piuttosto che da parte dei filosofi, da parte dei ricercatori, degli storici di mestiere, spesso troppo immersi nel vortice delle commesse editoriali e degli impegni accademici per fermarsi un attimo a chiedersi: che cosa sto facendo, e - interrogativo ancora più importante - come lo sto facendo? È dunque da salutare con favore un libro come questo di Pomian, filosofo franco-polacco non estraneo alla storia. È un libro dal titolo dimesso e, insieme, pomposo. In realtà non di una ricerca omogenea e specifica si tratta, bensì di una raccolta di saggi scritti tra il 1975 e il 1998.

Pur con le ripetizioni e le omissioni inevitabili in questo tipo di operazione - a meno che l'autore non rimetta mano ai suoi materiali e li adatti opportunamente per farli diventare veri e propri capitoli di un libro -, il risultato finale si avvicina molto a un "vero" libro, sia per l'arco non troppo esteso delle tematiche, sia per l'omogeneità dei loro svolgimenti. In breve, si tratta di un libro in difesa della storia: non nel senso che Pomian, ingenuamente, additi nella storia una fonte di insegnamenti per il presente, un serbatoio di conoscenze in cui trovare per ogni situazione dell'oggi gli exempla cui rifarsi o da cui rifuggire. Egli compie un lavoro assai più utile, interrogandosi sul rapporto storia/memoria, sul significato del fatto storico, sulla natura della comparazione, e così via, in un inventario ragionato, ancorché incompleto, di talune delle principali questioni di teoria storiografica che dovrebbero costituire la bussola di chiunque si disponga ad attraversare il gran mare del tempo con intenzioni ricognitive e ricostruttive. Apprezzabile è, nell'indagine da filosofo della storia (non in senso metafisico!), l'invito a tener conto della storicità del discorso sulla storia: affrontare problemi di teoria storiografica senza badare a chi li ha posti, e dove, e come, e quando, significa appiattire l'analisi, perdendone la pienezza. La storiografia si è andata trasformando nel corso dei millenni che ci separano da Erodoto, e via via sono emerse le tematiche relative al come fare storia. Teorico dei "marchi di storicità" (ossia i segni che ci consentono di distinguere un testo storico da un testo di invenzione), Pomian sottolinea che "un abisso separa (...) il mondo in cui i marchi di storicità sono del tipo 'ho visto' e 'l'ho sentito da una persona degna di fede che ha visto con i propri occhi ciò che riporto' da quello in cui essi sono del tipo "l'ho constatato analizzando le fonti".

A partire da considerazioni come questa, Pomian si presenta nella linea di quella "apologia della storia" che oggi più che mai appare una trincea necessaria non soltanto contro la profluvie di menzogne da cui rischiamo di essere sommersi, ma anche contro un pernicioso scetticismo che pretende di additare nella storia un campo in cui ci si scambia opinioni, tutte lecite. La storia è invece una pratica volta a ricostruire in modo "scientifico", con i limiti di una scienza che esatta mai può essere, i fatti realmente accaduti.

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Conosci l'autore

Krzysztof Pomian

Krzysztof Pomian, nato a Varsavia nel 1934, vive a Parigi dal 1973. Filosofo e storico, è autore di numerose opere pubblicate anche in Italia, tra cui L'ordine del tempo (Torino 1992) e Che cos'è la storia (Milano 2001). Per il Saggiatore ha pubblicato L'Europa e le sue nazioni (1990), Dalle sacre reliquie all'arte moderna. Venezia-Chicago, dal XIII al XX secolo (2004) e, come curatore, Sul determinismo: la filosofia della scienza oggi (1991).

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