Alice in Chains

Alice In Chains - noto anche come Tripod, per il cane a tre zampe sulla copertina priva in effetti di titolo - è l'album che conclude la prima parte della carriera della band di Seattle, quella più esaltante senz'altro, ma anche quella più difficile. Per i fans 'integralisti' degli AIC è anche l'ultimo, vero album, dato che dal successivo Black gives way to blue (2009, cioè quattordici anni e una reunion dopo) non ci sarà più l'ineguagliabile voce del compianto Layne Staley. Comunque la si voglia pensare, questo disco è una bomba, punto e basta: un concentrato di suoni distorti e momenti rarefatti, distorsioni e chitarre acustiche, grida di disperazione e attimi di poesia, un lavoro che riassume molto meglio dei precedenti Facelift e Dirt le molteplici anime della band. Se il primo singolo Grind è in effetti marmoreo e incessante, un manifesto del grunge all'ennesima potenza, il secondo è la stupefacente ballata Heaven beside you nella quale prende il comando per una volta la voce di Jerry Cantrell, solitamente impegnato nei controcanti e, principalmente, alla chitarra. L'apporto di Staley comunque si fa sentire bene in altri pezzi, come in Again, Head creeps, Nothing song, nella scheggia punk So close, nella straziante Shame in you e, soprattutto, nella magistrale Sludge factory, forse la vetta metal di tutta la carriera del quartetto.

non sono gli alice in chains di dirt...ma la prova anke stavolta è superata a pieno..con un suond ancora piu cupo e violento di prima sono riusciti a scrivere un ottimo lavoro.Mitici.