Il castello sospeso

buona l'intuizione di intensificare i momenti di pathos che coinvolgono il protagonista in quel susseguirsi febbrile di paranoie ed allucinazioni. Interessante anche la conclusione anche se, secondo me, avresti dovuto indugiare un po' di più sul commento finale, poichè - senza nulla togliere all'ermetismo di tale commento fatto a mio giudizio per non perdere l'immediatezza di tutta la narrazione - lascia molti punti oscuri, per cui occorreva un chiarimento sempre enigmatico ma più preciso. Non so se lo hai fatto di proposito o no, comunque io parlo da lettore. A parte questo il resto va bene. Un punto a tuo favore per aver deciso di affrontare un argomento controverso quale la schizofrenia ed il demone della personalità multipla, in un contesto però ben diverso dal solito, quale la morte del protagonista che sarebbe avvenuta addirittura 100 anni prima. E' una buona trovata anche se ricorda per certi versi il film The sixth sense.

Un giovane uomo di nome Webb adottato sin dalla nascita da un ricco marchese sposa una donna amante solo delle ricchezze la quale lo costringe a una vita di sola apparenza. Durante una battuta di caccia il giovane signore ebbe la disgrazia di cadere in una scarpata e di perdere un braccio. Il suo destino è segnato dalla solitudine e dalla paura di non poter essere più accettato dagli altri a causa del suo corpo deformato. Sua moglie muore ormai sfinita dal suo introverso comportamento e il Nostro comincia a vivere delle bizzarre avventure dentro se stesso, incontrando gente strana proveniente da altre epoche o da mondi sconosciuti a volte spaventosi e fantastici. La sua coscienza è rappresentata da un bambino di nome Troll che solo lui può vedere e sentire. Questo fanciullo conduce l’uomo dalla personalità contorta dentro stanze che rappresentano mondi astratti e illusori dove Webb è il personaggio principale. Egli si rende conto che nel suo inconscio si cela la paura di affrontare la realtà che gli si presenta dinanzi e scavando dentro di sé, attraverso svariate avventure sempre in compagnia di Troll, riesce a trovare il coraggio e la forza di accettarsi e andare avanti cercando di dedicare la vita facendo del bene a tutta la gente che incontra nei suoi viaggi occulti. Purtroppo però è solo un’illusione, Troll non è nient’altro che il frutto della sua personalità maligna che lo spinge a fare del male a insaputa del buon Webb convinto di aiutare la gente del suo mondo. In realtà il piccolo demonio che si nasconde nell’ambiguo marchese lo costringe a distruggere il suo prossimo nella vita reale. Il povero nobile è costretto a combattere con una doppia personalità e finisce in un ospedale psichiatrico. Nella realtà una psichiatra, Desirée già conosciuta nella folle e maniaca fantasia del protagonista come una bellissima principessa che poi gli si è rivelata nemica, si prende cura della problematica personalità del marchese. La giovane ragazza cercherà col suo spiccato talento di riportarlo nel mondo razionale.

Webb Chivas, trovatello senza radici, eredita dal suo padre adottivo un enorme castello pieno di stanze. Una volta divenuto adulto scopre che la sua proprietà ha delle stanze segrete, attraversando le quali inizia la sua ricerca di se stesso. È un viaggio, quello di Webb, che sfiora molteplici realtà e fantasie che incarna desideri e paure, che proietta le sue più nascoste personalità, come il piccolo Troll, che diventa la sua guida. Saltando da un livello all’altro, vivendo fantastiche avventure, Webb inizia a rincorrere la perduta gioia di vivere grazie all’incontro con diversi personaggi, tra i quali la principessa Desirée. Si tratta di un’avventura “sospesa”, come dice il titolo, tra sogno e realtà, tra bene e male, fino ad arrivare a una sconcertante conclusione. Un viaggio allucinante che disorienta il lettore dalla prima all’ultima pagina, trascinandolo in una spirale che non lascia respiro, ma soprattutto che non permette alla ragione di fare presa sulla realtà. Un romanzo tra l’onirico, il visionario e il fantastico che è costruito come un quadro a tinte forti. Tra le pennellate della fantasia e quelle della realtà i colori si mischiano, sfumano, dando vita a nuove realtà e a nuove fantasie in un ritmo incalzante e delirante.