La casa di sabbia e nebbia

Questo è il classico esempio di film che non ti fa venire voglia di premere il tasto forward del telecomando, questo è il classico film che sottende un profondo significato del quale rimani colpito ed affascinato; la casa, in fondo, è il nostro nido, le fisiche quattro mura rappresentano lo scrigno dei nostri ricordi, in casa siamo completamente noi stessi. Non a caso si parla di "personalizzazione" dell'abitazione e non a caso spesso la casa si configura come il punto di partenza per i cambiamenti della vita. Così, vengono a unirsi due piccoli - grandi mondi appartenenti a due individui segnati dalla vita, due persone il cui unico desiderio è gettarsi tutto all'aria e ricominciare. Questi mondi vengono personificati da due straordinarie interpretazioni della bellissima Jennifer Connelly e di Ben Kingsley; entrambi donano grande spessore al film, facendo trasparire forte emotività, ognuno con le giuste ragioni, ognuno con il proprio stile. Dal punto di vista registico, invece, ho personalmente apprezzato l'attenzione alla fotografia, molto incentrata sui colori sgargianti, cui talvolta fanno splendido contraltare il grigio dell'oceano in giornate uggiose.

Storia di Katy, alcolista e forse anche tossicodipendente, inebetita e incapace di riprendersi dopo essere stata lasciata dal marito, che vede portarsi via la casa lasciatale in eredità dal padre per tasse non pagate. L'incontro-scontro con il nuovo proprietario - un ufficiale iraniano esule in cerca di riscatto per sè e la propria famiglia- è anche quello complesso tra due diverse culture ed è il tema principale, assieme a quello della solitudine e della difficoltà di comunicare, con un finale tragico. Interpretazioni eccellenti dei due già premi Oscar Kingsley e Connelly, ma nota di merito per l'attrice teatrale Aghdashloo