La casa dal pergolato di glicine

Una ragazzina viziata che gioca a fare la signora realizza di non essere felice. Il Fato e un soffio di vento, incarnato in un uomo, le cambieranno per sempre la vita. Il romanzo, reso ancora più profondo da una ricercatezza linguistica non comune, racconta la toccante storia di Marina e di un’indimenticabile estate in una casa al mare. Libro letto in meno di due giorni, consigliatissimo.

Devo purtroppo bocciare questo testo senza riserve, letto in due giorni si è rivelato una vera sofferenza. Lo stile è lento, non ricercato ma ricco di ripetizioni e una media eccessiva di avverbi che ne appesantiscono la lettura. L'assenza quasi totale di dialoghi rende il tutto una continua elucubrazione della protagonista, senza stacchi, emozioni o accenni a discostarsi dalla linearità del suo ricordo. La storia non c'è, in pratica non racconta nulla e quel poco che viene è come telefonato, senza sorprese. Il finale, prevedibile come tutto il resto, è imbarazzante da tanto è implausibile.

Cambiare è una scelta coraggiosa, ma possibile. Abbiamo una vita sola e dobbiamo sfruttarla al meglio. "La casa dal pergolato di glicine" è la storia di Marina, una donna coraggiosa che a un certo punto della vita decide di volersi bene e con coraggio (siamo nell'Italia perbenista degli anni '70) cambia radicalmente la sua esistenza, abbandonando un rapporto matrimoniale basato sullo stereotipo di donna che deve accettare qualsiasi comportamento del marito. Tutto ciò grazie al sostegno della sua famiglia e della sua amica d'infanzia Sabina. L'amicizia gioca un ruolo importante nella storia. Scorrevole, coinvolgente e a tratti tenero. Due consigli : 1)imparate a disegnare i tetti delle case 2) leggete il libro per capire e apprezzare il primo consiglio ;-)