Il cartomante di via Venti

Noioso! Ha poco del giallo, malgrado i cadaveri, e una struttura troppo ingarbugliata e confusionaria per risultare un romanzo godibile. L'autrice voleva creare un doppio giallo con una sfumatura rosa,invece ha fatto una confusione relativamente alle indagini e una situazione ridicola per i rapporti familiari

Maria Masella, a mio avviso, è decisamente sottovalutata, Quasi tutti i romanzi con Mariani commissario hanno una buona trama, sono credibili ed essendo il narratore lo stesso commissario, non presentano quel fastidioso stratagemma, tanto in voga fra americani e nordici, di finire un capitolo con un personaggio e una vicenda per iniziare quello successivo con tutt'altro, allo scopo di mantenere la suspense. Un po' eccessive le figure femminili, soprattutto la moglie, un mezzo genio, autonoma, bella, onnipresente, ma anche la madre e la figlia maggiore del commissario non scherzano! Comunque è assicurata una lettura piacevole quasi con tutti romanzi della serie.

A Genova, il cartomante Orlando Zagheri, in arte il Mago Zagor, è stato sgozzato nel suo appartamento di Via XX Settembre, la strada più elegante della città. Conduceva una rubrica per una TV privata e riceveva clienti nel proprio studio, in una stanza dell’abitazione, dove compiva riti magici; a volte faceva visite a domicilio, e dal suo lavoro ricavava da vivere agiatamente. Il cadavere è stato scoperto da Valeria Signorelli, impiegata nello studio televisivo e amante del mago. Zagheri è stato sorpreso alle spalle e non ci sono segni di effrazione: è stato ucciso da qualcuno che conosceva. Non era un tipo stravagante, ma piuttosto un contabile. Il commissario Antonio Mariani è incaricato delle indagini. E’ un periodo difficile per lui: sta divorziando dalla moglie Francesca, che ancora ama. Quando riceve una telefonata che potrebbe fornire indizi importanti, la ignora: una mancanza imperdonabile, perché ci sarà un’altra vittima. Il protagonista narrante è maschile, ma lo stile di scrittura, leggero e gradevole, è femminile nelle osservazioni spiritose e ironiche. Non è molto originale l’idea di un personaggio alle prese con un difficile divorzio: i problemi familiari tormentosi sono di moda, da Manzini agli autori nordici. Purtroppo le gelosie, gli schiaffi, le angosce paranoiche che affliggono Antonio fanno virare il romanzo dal giallo al rosa. Lo spunto iniziale è interessante, poi la storia si perde in situazioni improbabili, con Francesca che si sostituisce al marito nelle indagini. L’ambientazione a Genova è caratteristica: anch’io, come il commissario e la vittima, avevo in cucina un lavello di marmo con lo spazio sottostante chiuso da tendine. Ho scelto il libro soprattutto x la cornice genovese, e non mi ha deluso: è simpatica e colorita. Tema di sottofondo sono le truffe agli anziani e alle persone più deboli e ingenue, condotte da individui senza scrupoli che riescono a evitare l’illegalità. E’ un giallo leggero, scorrevole, ma la trama è debole.