Capitan Blood

Come già nel titolo , ambientazione caraibica, descrive anche stralci di storia inglese del secolo XVII (con accenni allo schiavismo “bianco”), nel quale sullo sfondo é la storia d’amore che orienta le scelte, a volte scellerate, del protagonista. La narrativa é scorrevole, gradevole e i dialoghi più spassosi riguardano gli insulti, che ci ricordano come si può dire qualsiasi cosa, anche senza usare volgarità o turpiloqui, all’uomo più fetente sulla terra (che nel romanzo é rappresentato dal Colonnello Bishop, vicegovernatore di Giamaica) senza abbassarsi al livello delle bestie (con tutto il rispetto per gli animali). In buona sostanza un romanzo consigliabile per chi desidera viaggiare su di un veliero, partecipare ad azioni di battaglia ed arrembaggi, oppure anche solo prendere una boccata d’aria fresca sul ponte di una nave di notte sotto un cielo stellato, però senza doversi per forza spostare dalla poltrona di casa propria. Ormai un classico, oserei dire quasi “salgariano”.

Un libro bellissimo. Ambientazione, narrazione, personaggi, nulla che non ti immagini mentre lo leggi. Pure storico. Consigliatissimo.

Mi piacerebbe sapere se chi ha scritto quel riassunto (quello qui sopra, ripreso dalla copertina del libro) sappia di cosa sta parlando. Capitan Blood è un grandissimo classico della storia del mare cui si sono ispirati anche Forester (Hornblower) e O'Bryan (Aubrey) ma con un testo fiabesco ed innocente, molto vicino a quelli di Salgari (Il Corsaro Nero) che certamente Sabatini lesse da giocane. E' un peccato che per così tanti anni sia stato negato ai lettori italini solo perchè l'autore, di fondo italiano, decise di scriverlo in inglese, ad un prezzo esorbitante pur in una veste editoriale decente. Speriamo nella ristampa anche di altre opere di Sabatini, se fosse possibile anche il sequel, poco noto, di Capitan Blood.