Capitalismo e (dis)ordine mondiale

Un approccio sistemico alla storia (cfr. Braudel) e struttura del capitalismo globale, dei movimenti sociali anticapitalistici, delle disuguaglianze mondiali di reddito e dei processi di modernizzazione. Tendenza delle burocrazie a conservare a i privilegi dalla distribuzione del reddito. La distinzione fra crisi causata dalla caduta del saggio di profitto: determinata da alto livello remunerazione lavoro salariato e la crisi da sovrapproduzione: assenza domanda merci.Anni 30 crisi da sovrapproduzione; dopoguerra investimenti esteri e oligopoli su innovazione prodotti; anni 70 golden age nell’ineguale sviluppo nel mondo e composizione etnica e culturale lavoratori. Sono il capitale finanziario e le multinazionali a dominare. Il capitalismo è un modo di accumulazione di ricchezza non un modo di produzione. Cicli egemonici: genovese-iberico XV-XVII sec.;olandese XVI-XVIII;britannico XVIII-XX; 4) USA XIX sec ad oggi. La formula rivista: D-M-D’ (D’ non è accrescimento del capitale originario anticipato D tramite M dei fattori L e macchine), fase di espansione materiale D-M poi crescita salari e concorrenza: espansione finanziaria M-D’ che è autunno egemonico nel ciclo. Il caos sistemico: anarchia rapporti interstatali, instabilità rapporti economico sociali interni e internazionali,i paesi emergenti:la Cina prenderà il posto degli USA? Recupero di Smith innestato a Marx? Aumento del potere sociale del lavoro in EU fine anni 60 e inizio anni 70: ciclo di scioperi, ecc. salirono dal ‘68 al ‘73 i livelli di remunerazione avvicinandosi a standard americani, così diritti civili e politici. Un’epoca storica è finita nella paura di cadere del mondo occidentale. il Washington consensus è stata una strategia per ristabilire il potere USA. Le relazioni di potere giuocano un ruolo cruciale nel definire i criteri di moralità nell’economia politica globale. Ottima sintesi del pensiero di Arrighi, comunque da conoscere da chi si occupa di economia e di fenomeni internazionali.