Capitalismo all'italiana. Come i furbi comandano con i soldi degli ingenui

Titolo citato a riferimento in altri libri inerenti l'economia, rientra nel filone di letteratura economica di analisi e denuncia a me particolarmente gradito: l'Autore ha aggiornato questa edizione a valle dei casi Cirio, Parmalat ed Enron e anteriormente a quelli degli immobiliaristi e della BPI; inoltre sono latenti alcuni indizi che porteranno poi alla palese manifestazione della crisi immobiliare made in USA. Ma di "Capitalismo all'italiana" si tratta, autarchia über alles. La penna dell'Autore è puntuta con cognizione di causa e gli obiettivi di questo scritto sono coerenti tra l'altro con il suo incarico di collaboratore presso il sito lavoce.info e con lo scopo di quest'ultimo. Ci sono numerosi spunti frutto delle sue osservazioni, ma credo che vi sia un solo denominatore, cioè il fatto che un'economia dallo spirito dinamico tendente al work in progress si scontri duramente con un chiaro interesse di più attori alla semi-immobilità, ad un non-movimento, con il freno a mano tirato, onde evitare di urtare o invadere altre aree di competenza. Inutile ribadire in proposito le connivenze italiche tra economia, finanza e politica. Concludo con la citazione del passo gandhiano: "Live simply that others may simply live". Sobrietà e buona lettura.