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Canzoni di sangue. Ricordi di una figlia - Fatima Bhutto - copertina
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Canzoni di sangue. Ricordi di una figlia

Descrizione


Quando suo padre Murtaza venne ucciso, Fatima Bhutto aveva solo quattordici anni. Si trovava a pochi passi dal luogo dell'attentato. Quell'episodio, che ha segnato la sua vita, è anche una delle pagine più torbide della storia del suo paese, il Pakistan, il crocevia strategico della politica mondiale, stretto tra Iran, Afghanistan, Cina e India. "Canzoni di sangue" è in primo luogo un gesto d'amore, quello di una figlia per un padre che non ha potuto vederla crescere. Al tempo stesso, racconta il destino tragico di una grande e potente famiglia, che sembra uscire da un'epoca remota, e forse per questo ancora più affascinante. Come racconta Fatima, suo nonno Zulfikar Ali, dopo aver guidato il paese, è stato torturato e giustiziato dal generale golpista Zia ul Haq. Suo zio Shahnawaz, suo padre Murtaza, sua zia Benazir assassinati. Discendenti di una casata di guerrieri, i Bhutto possiedono enormi estensioni di terra nella regione del Sind. Dopo l'indipendenza, la famiglia è stata al centro della vita politica del Pakistan: un paese violento e corrotto, segnato da complotti e faide sanguinose, omicidi e attentati. Fatima Bhutto ha vissuto tutto questo: un potere assoluto, arcaico, quasi feudale nella regione d'origine; le torbide lotte politiche in uno stato instabile; i sanguinosi conflitti interni e le minacce dall'estero. Il jet set internazionale delle élite politiche e finanziarie.
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Dettagli

2011
24 febbraio 2011
556 p., ill. , Rilegato
9788811741183

Valutazioni e recensioni

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romolo ricapito
Recensioni: 3/5

In questo lungo memoriale , la nipote di Benazir più che un diario personale ha stilato un lungo saggio politico sul Pakistan: intrighi, origini, storia della sua famiglia. Si tratta di una cronista di talento e di una brava scrittrice ma, pur essendo il suo reportage intenso e interessante, vi ho rilevato le seguenti pecche. Fatima è comprensibilmente innamorata di suo padre Mir Murtaza Bhutto, assassinato nel '96 -a suo dire- da zia Benazir e dal di lei marito. Dal racconto poi emerge una Fatima viziatissima- per sua stessa ammissione- e capricciosa. Il culto del padre la rende acritica e accusatrice nei confronti dei parenti celebri. La madre naturale è liquidata come "la mia madre biologica" in poche righe: troppo ingeneroso . Fatima è pronta a chiamare mamma un'estranea, la nuova sposa di Murtaza. E a celebrarla per metà narrazione. E molto altro. Fatima dunque si è data la zappa sui piedi: libro bello e interessante, ma fazioso come i "nemici" che ella vuole condannare, zia Benazir in testa, da lei definita donna corrotta e crudele. ROMOLO RICAPITO

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Fatima Bhutto

1982, Kabul (Afghanistan)

È poetessa e scrittrice. Pakistana di origine afghana, ha studiato alla Columbia University e alla Scuola di Studi Orientali e Africani all'Università di Londra. Suoi scritti sono apparsi tra l'altro su «Daily Beast», «New Statesman» e «The Guardian». Ammirata per la sua integrità e per il coraggio, Fatima Bhutto è apprezzata per la sua attività di giornalista e scrittrice.Ha pubblicato un libro sulla sua famiglia, tra potere e tragedia, intitolato Songs of Blood and Sword, pubblicato in Italia da Garzanti con il titolo Canzoni di sangue (2011).

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