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Canzone - Salvatore Di Giacomo - copertina
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Canzone - Salvatore Di Giacomo - copertina

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2009
10 marzo 2009
9788863200560

La recensione di IBS

"Dove la poesia digiacomiana manifesta la prima volta coordinate e compatte le sue migliori qualità è in Canzone e in Canzone nove. Qui si chiarisce meglio e definitivamente la sua visione dolorosa del mondo [...]" (Giuseppe De Robertis). "[...] la canzone, dopo Di Giacomo, ha acquistato una dignità artistica e psicologica che non aveva in passato" (Renato Serra). "Molte delle sue canzoni musicate da suoi amici e conoscenti son diventate patrimonio popolare, ed echeggiano per le vie della sua città natia" (Karl Vossler). "[...] il Di Giacomo è soprattutto autore dei migliori versi che si abbiano in dialetto napoletano, alcuni dei quali composti per il festival di Piedigrotta e perciò divenuti popolarissimi nel solco della melodia che li accompagna" (Gianfranco Contini).

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Conosci l'autore

(Napoli 1860-1934) poeta italiano. Si iscrisse alla facoltà di medicina, ma smise subito di frequentarla per dedicarsi al giornalismo e alla letteratura. Fu qualche mese in Germania, di dove mandò al «Corriere del mattino» varie novelle fantastiche, che ricordavano i racconti romantici tedeschi ma anche le novelle della scapigliatura. Autore di volumi eruditi (Cronaca del teatro San Carlino, 1891), fu narratore discontinuo, ma dai tratti estremamente delicati e toccanti: Minuetto settecentesco (1883), Pipa e boccale (1893), Novelle napolitane (1914), L’ignoto (1920). Nel suo teatro, da Malavita - pubblicata nel 1889 col titolo ’O voto e tratta dalla novella Il voto - ad Assunta Spina (1909) e a Quand l’amour meurt (1911), risalta l’elemento patetico, a conferma della natura essenzialmente...

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