Canti del caos. Nuova ediz.

Un libro ardito ed esorbitante, il capolavoro che ha consacrato Antonio Moresco come autore di culto, Canti del caos è un romanzo che esplode in tutte le direzioni, in un disordine che sembra prefigurare i diversi livelli di un multiverso.

La narrazione si apre con il lavoro di un editore, il Gatto, alle prese con un autore, il Matto, che sta scrivendo il suo prossimo romanzo. Subito iniziano a confondersi vicende personali e romanzesche, che assumono i toni dell’osceno, della violenza, della morbosità. Tra queste, il rapimento della Meringa, segretaria del Gatto, che è sottomessa al business della pornografia estrema; sulla sua scomparsa indaga l’ispettore Lanza, scrittore di un romanzo la cui protagonista esce dal suo mondo di carta per ritrovarsi rapita con la Meringa. I personaggi e le voci dei Canti si moltiplicano, finché compare niente meno che Dio, improbabile cliente di un’agenzia pubblicitaria alla quale si rivolge per la vendita della Terra. Ma il vortice della narrazione non si arresta, e anzi si fa ancora più intenso, fino a coinvolgere anche la lingua e persino il tempo, bloccato in una dimensione immobile, nella quale passato, presente e futuro cessano di avere una loro validità. In un universo pieno di crepe che diventano finestre verso nuovi scenari, la lettura sembra avere un solo criterio: il caos. Un libro che sconvolge, che prende corpo per valanghe e trascina il lettore dalla prima all’ultima pagina, senza respiro. E che dietro l’apparente oltranza mostra il fascino commovente di una delicatezza ferita.