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Anno edizione: 2000
Anno edizione: 1995
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Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Alcuni racconti sono avvincenti, altri un po' meno. Comunque c'è sempre tanta umanità e una scrittura semplice e ricercata allo stesso tempo.
le storie non mi hanno appassionato ma la scrittura è molto piacevole.
Un consiglio spassionato a Lodoli: vai a lavorare la terra!
Recensioni
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scheda di Pent, S., L'Indice 1996, n. 1
La misura del racconto rappresenta per Lodoli l'esatto punto d'incontro tra ispirazione e suggestione. La sua bravura consiste nel farci trovare subito sottobraccio ai dati di fatto che sorprendono i protagonisti nel mezzo delle loro performances esistenziali, ed è un rapido viaggio di bilanci e di valutazioni sovente assoluti, che ci rende partecipi delle nostre stesse paure, dei nostri ricordi più intimi, di quella volta che anche noi... Sette storie d'amore, tra normalità - ma esiste ancora? - e ambizioni sentimentali assolute - altrimenti che si ama a fare? - in cui però qualcosa puntualmente si spezza, impedendo ai personaggi di mettersi al riparo. Forse, suggerisce Lodoli, siamo nati per respirare le intemperie, per non meritarci mai un vero riparo. Così può trattarsi di un netto rifiuto d'amore da parte della ragazza ambita da sempre - "Perle" - o di un fantasma che riemerge dal passato a scalfire la trama di quieta perfezione familiare del protagonista di "Seggiovia", forse il racconto più bello. Ma anche un incontro tra reduci degli anni di piombo - "Nelle gambe e nel mondo" - può servire a tarare la misura delle ambizioni falciate. O le voci del cuore colte nella camera d'albergo dal modesto investigatore di corna di "Questo è il mio mestiere": anche qui fantasmi, ombre, a scavare la fossa delle speranze soffocate a morte. Storie d'amore spesso mancato, storie di ordinaria follia quotidiana in cui i tipici personaggi stralunati, disillusi e sognatori di Lodoli provano a gestire la tentazione banalmente umana di accalappiare l'attimo fuggente della felicità. Da un sogno all'altro, con intermezzi di sincera poesia, li ritroviamo tutti più o meno quietamente legati al guinzaglio dei conti che tornano. Pronti, comunque, a riprendere il volo appena possibile.
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