Il buon vino del signor Weston

Che cosa succederebbe se un bel giorno il tempo si fermasse e arrivasse in un piccolo paesino sperduto, Dio e l’arcangelo Michele in persona? Molto probabilmente verrebbero per rimediare ai nostri peccati, perché è nel cuore della provincia che si nasconde la vera essenza del male. Non è affatto un caso se il misterioso Signor Weston ha scelto di intraprendere la sua missione proprio nel villaggio di Folly Down. Tra stupratori, miscredenti, calunniatori e assassini troverà pane per i suoi denti, e cercherà ancora una volta di risolvere tutto con un bel sorso del suo vino più nero. Capolavoro!

"Il tempo? Ma quale tempo? Quello dei paesini imboscati a ogni sguardo, nascosti, protetti dall'alito orrendo dei rumori più beceri, quello dove le lancette somigliano a vacche anziane che camminano adagio e dove il silenzio scende nello sterno a dirigere le sue arpe più fidate? O quello soffocante e sordido di una metropoli stritolata dalla più butterata e meschina semenza a cui si è costretti a obbedire, quello in cui un contratto non chiuso può valere un licenziamento, quello di frettolosi antipasti rubati in corsa fra le angosce più fitte? No, dammi retta, il tempo è la storia riuscita che cammina accanto alla gemella abortita e ne conta gli sbagli, le cadute, la valigia malfatta, il cane preso a calci, le miserie dell'essere. Piangendone, come un candido inetto che ha tutte le soluzioni, ma deve tacere." Adelphi non me ne vorrà se confesso d'aver trascritto questa citazione dalla vecchia edizione Longanesi; la bellezza è bellezza, arriva anche da binari traditi. Comunque libro stupendo, una sorpresa a ogni giro di pagina. Con un mistero che rimarrà aperto e che continuerà a viaggiare fra le costole di un divino e un umano mescolati ad arte: chi è Mister Weston? Un logorroico bottegaio che dispensa saggezza? Un demonio ben celato che mette in guardia e annuncia punizioni? Un'ipotetica Legge (superiore?) che viene a scrutare e a dare ordine in una landa di uomini scelta a caso? Non c'è che da inoltrarsi nella lettura, dove si incontra di ogni: locande ben riscaldate piene di aneddoti e pettegolezzi, stradine quasi dimenticate, caratteri sparsi nelle loro mille sfumature. E soprattutto un orologio che si ferma perché qualcosa (o qualcuno) sta arrivando lì, proprio lì, non si sa a far cosa. Fratelli geniali i Powys, tre penne favolose. Accanto a Theodore e a Llewellyn, consiglio il Wolf Solent di John C. Powys, altra cattedrale di luoghi magnifici, viaggi e sentimenti splendidi. Ma iniziare da Mister Weston è un quasi un imperativo.