Buon anno

Storie di violenze inaudite, di omosessuali, transessuali, poveri e disadattati con il filo conduttore di una speciale freddezza con cui i personaggi di questi racconti brevi osservano il mondo ed interpretano la propria esistenza. I racconti risultano troppo violenti, provocatori ed eccessivi specchio forse della realta' che li ha ispirati (il Brasile della dittatura), ma, nel loro complesso, e forse per colpa della struttura narrativa stessa, mancano di quella coralita' e di quella vivida descrizione di ogni personaggio che caratterizzano i libri del Fonseca romanziere. Dopo aver letto Bufo & Spallanzani, Agosto ed altri suoi romanzi, una delusione cocente; credo si possa descrivere una situazione di disagio senza narrare storie ciniche e crude come quelle di Buon Anno. Forse il miglior commento però lo scrive lui stesso quando, nell'ultimo racconto, a pag. 117, uno scrittore parla della propria opera descrivendola così:"...il libro non è altro che un minestrone di oscenità gratuite, erotismo crudo ed azioni volgari, inutili e futili, preparato e condito da una mente sordida".