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Il budda, la ragazza, il professore - Dario Molino - copertina
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Dettagli

2009
19 ottobre 2009
152 p.
9788849706406

Voce della critica

Il budda, la ragazza, il professore eredita dal primo romanzo dello scrittore Dario Molino (Itala scola, pubblicato nel 2004 da Zero in condotta) il protagonista, Giorgio Genesio, professore di italiano. Il futuro prossimo di cui si parla nel romanzo è così vicino che, per gran parte del libro, risulta indistinguibile dal nostro presente. La scuola che fa da sfondo alla vicenda di futuribile, in verità, ha ben poco; ad esempio, l'"Elefolio" che apre il romanzo, e cioè il foglio elettronico che riproduce tutte le caratteristiche dello studente (pensieri, parole, opere, omissioni e aspetto fisico) non sembra poi così dissimile dal Portfolio che vari ministri dell'Istruzione hanno già proposto, documento "prezioso" che dovrebbe accompagnare lo studente per tutta la sua vita scolastica, ma che forse somiglia un po' troppo a una burocratica schedatura. Quello che vale per l'Elefolio vale anche per tutti gli aspetti scolastici presenti nel libro; essi non sono infatti che un'evoluzione, spinta verso il paradosso, di fenomeni che già oggi sono evidenti. Certo, chi non frequenta quotidianamente la scuola potrà, ad esempio, considerare vagamente fantascientifica la rilevazione elettronica delle presenze degli insegnanti fatta attraverso le impronte digitali; ma qualche anno fa una nota fondazione bancaria finanziò un'altrettanto nota scuola superiore torinese proprio per mettere a punto un simile progetto.
Controllo elettronico, pubblicità nelle aule, classi sempre più numerose, intervento scellerato dei privati sono già problemi reali delle nostre scuole. Alla grottesca rappresentazione della scuola vampirizzata dalla "modernità", nel romanzo di Molino si mescolano la misteriosa scomparsa di una studentessa, un intrigo internazionale di marca xenofoba, l'arrivo di un monaco franco-veneto-tibetano, ospite casuale, con più di una conseguenza, del professor Genesio. Giorgio Genesio è un uomo tranquillo ma non privo di fantasia, pronto ad affrontare l'incognito, a rovesciare certezze: così come risolve due situazioni di forte empasse rovesciando, fuor di metafora, un calamaio pieno di inchiostro nel primo romanzo e una preziosa statuetta sacra nel secondo. La città che fa da sfondo all'intricata vicenda è una Torino un po' fané, bella e decisamente pre-olimpica, senza quei lustrini che l'hanno resa di recente meta di turisti attratti da un luogo, a condizione che la sua bellezza sia incellofanata e resa attraente dagli opuscoli delle agenzie di viaggio.
Potrebbe questo parziale ritorno al passato essere un altro segno che porta a collocare Il budda, la ragazza, il professore nel vasto alveo della fantascienza distopica? Direi di no, perché, nonostante qualche ripiegamento, la visione del mondo di Genesio-Molino è segnata dall'ottimismo. E si capisce che l'autore, insegnante anch'egli come il protagonista del suo romanzo, deve essere uno che ama il suo lavoro, perché, se la scuola-istituzione fa abbastanza ribrezzo, gli studenti che compaiono nei romanzi di Molino sono bravi, creativi, intelligenti. Tutti quanti! Segno certo che lo scrittore immagina un futuro migliore di questo presente.
Giovanna Lo Presti

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