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Descrizione


In Schopenhauer, filosofo tedesco dell'inizio dell'Ottocento, grande pensatore di aforismi, troviamo quello che cerchiamo oggi: una filosofia che parla del corpo e della vita, del singolo, non dell'universale e del tutto. E ancora una filosofia controcorrente rispetto al suo e al nostro tempo, fautrice dell'arte del "non fare", del rinunciare all'azione, nemica dell'attivismo a ogni costo. Una "razionalissima filosofia dell'irrazionale" che fu tra i riferimenti di Nietzsche e di Freud. Il libro è un'antologia che introduce al pensiero del filosofo presentandone i grandi temi: dalla feroce critica a Hegel al rapporto volontà-rappresentazione, dal pessimismo, il dolore e la compassione all'amore per la natura ai tre "veri filosofi" a cui si ispirava: Budda, Platone, Kant.
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Dettagli

1996
288 p.
9788818361070

Conosci l'autore

Arthur Schopenhauer

1788, Danzica

Filosofo tedesco. Introdotto nei circoli letterari da Wieland e da Goethe, preparò per l'abilitazione in filosofia il saggio "Il mondo come volontà e rappresentazione" (1819) che discusse con Hegel, non senza contrasti. Dopo un deludente inizio di carriera accademica, si ritirò a Francoforte, dove rimase dal 1831 sino alla morte. Solo i "Parerga e paralipomena" (1851) destarono l'attenzione del pubblico e della critica. In quest'opera Schopenhauer sviluppò il suo raro talento letterario, riuscendo a illustrare con raffinata chiarezza ardui argomenti teoretici e mescolandone la trattazione a quella di temi legati al costume dell'epoca.

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