Breve storia della menzogna. Prolegomeni

dotato di una fluidità classica e di una capacità di analisi moderna

Al di là della palese e non dissimulata vena polemica nei confronti di un certo giornalismo spregiudicato americano che lo ha coinvolto in prima persona, il filosofo francese lascia intravedere la duplice possibilità di trattare il tema della menzogna. Da una parte vi è la prospettiva epistemologica e teoretica che inerisce ciò che si ritiene per vero e la sua negazione, cioè il falso, indagine non facilmente percorribile per mancanza di adeguati strumenti fondativi nel contesto postmoderno, dall’altra vi è la linea di approfondimento morale, che riguarda la possibilità specificamente umana di divergere intenzionalmente rispetto a ciò che si ritiene per vero. Sullo sfondo si staglia una breve, ma pregnante indagine sulla dimensione storica, performativa e intersoggettiva della menzogna, corredata da tutta una serie di accorgimenti che è opportuno tenere in considerazione prima di spiattellare cinicamente tutta la verità in faccia all’interlocutore, magari in preda ad un azzardato attacco di fanatismo della verità.