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Bouvard e Pécuchet - Gustave Flaubert - copertina
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Bouvard e Pécuchet

Dettagli

1996
Tascabile
XIX-367 p.
9788806139681

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Bartolomeo Di Monaco
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Il celibe Pécuchet e il vedovo Bouvard s'incontrano per caso sedendosi contemporaneamente sulla stessa panchina. Ciò che facilita l'avvio del-la conversazione è il fatto che, posando i loro cappelli a lato, si accor-gono che hanno avuto entrambi la stessa idea di scrivere all'interno della "calotta" i propri nomi. Se ne deduce, quindi, la loro diffidenza nei confronti del mondo. La divertente circostanza mi ha fatto ricordare che anche a me capitò d'incontrare nella mia vita lavorativa un collega che legava alla scrivania con una cordicella la propria penna a sfera, nel timore che gliela rubassero. Non siamo fuori della realtà, dunque, e l'osservazione di Flaubert è assai perspicace e accusatoria. Il feeling tra i due è immediato. Entrambi sono impiegati: "Ognuno, ascoltando l'al-tro, ritrovava un aspetto di sé dimenticato" e la conversazione spazia subito su molti campi. Difficile trovare un fulminea e simpatica intesa come questa: "Per venti volte si erano alzati, si erano riseduti e aveva-no percorso il boulevard dalla chiusa a monte fino alla chiusa a valle col proposito di separarsi, ogni volta privi della forza necessaria, trattenuti da un incantesimo." Bouvard, più alto di Pécuchet, "camminava col cappello all'indietro, il panciotto sbottonato e la cravatta in mano", Pécuchet, più piccolo, "spariva dentro a una finanziera marrone, procedeva a testa bassa sot-to un berretto dalla visiera appuntita." Li accomuna anche il fatto di essere copisti, Bouvard in una ditta commerciale e Pécuchet presso il Ministero della Marina, e di amare lo studio. Mai combinazione più pro-pizia pare essersi incontrata sotto il nostro cielo: simili e complementa-ri, perfino nella risata: "Anche le loro piccole debolezze si compensava-no a vicenda." E tre nomi di battesimo ciascuno, addirittura: François, Denys, Bartholomée per Bouvard, e Juste, Romain, Cyrille per Pécu-chet, e entrambi di anni quarantasette! E in possesso di una bella scrit-tura alla quale dovevano il lavoro. Tutto questo non è un miracolo? Dotati di grande cu

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Voce della critica


scheda di Martelli, E., L'Indice 1996, n. 7

Bouvard e Pécuchet sono due curiosi "bovaristi scientifici", fedeli ai testi divulgativi del positivismo quanto Emma lo era agli autori romantici e, come lei, destinati a veder fallire la sperimentale applicazione delle loro letture all'ambito quotidiano. Flaubert mette in opera una vera e propria azione di terrore contro le idee reèues, il sapere acquisito che si sedimenta in forma di stupidi e pericolosi dogmatismi. Il primo volume resta tuttavia incompiuto; nel secondo i due protagonisti avrebbero probabilmente dovuto coronare la loro "éducation littérale" copiando tante citazioni quante ne sarebbero servite a mettere in evidenza la insensatezza del loro progetto. In questo sottisier avrebbero trovato posto tanto una battuta di Emma Bovary quanto il nome dello stesso Flaubert a testimoniare la vertiginosa portata eversiva del testo. La nuova edizione Einaudi mantiene la traduzione di Camillo Sbarbaro e, limitatamente al "Catalogo" e al "Dizionario", si affida a quella di Michele Rogo. Pur mancando lo "Sciocchezzaio" e l'"Album della marchesa", non privi di relazioni con l'officina del "Bouvard", la compresenza dei tre testi, accompagnati da una precisa nota bibliografica e dal saggio integrale di Queneau apparso nel 1947, rinnovano l'interesse verso questa estrema e impareggiabile lezione flaubertiana di stile.

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Conosci l'autore

Gustave Flaubert

1821, Rouen

È considerato l'iniziatore del Naturalismo nella letteratura francese ed è conosciuto soprattutto per essere l'autore del romanzo Madame Bovary e per l'accusa di immoralità che questa opera gli procurò.Secondogenito dei tre figli del chirurgo primario di Rouen, Flaubert mostrò precocissimo talento per la scrittura, nella cui pratica cominciò a cimentarsi fin dall'adolescenza.Nel 1836, mentre passeggiava sulla spiaggia di Trouville, conobbe Élisa Foucault, una donna sposata che sarà oggetto della mai soddisfatta passione della sua vita, ispirandogli in seguito uno dei suoi romanzi più famosi, L’educazione sentimentale.Iscrittosi nel 1840 alla facoltà di legge dell'Università di Parigi, Flaubert ne seguì...

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