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Bombardate Roma! Guareschi contro De Gasperi: uno scandalo della storia repubblicana
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Bombardate Roma! Guareschi contro De Gasperi: uno scandalo della storia repubblicana - Mimmo Franzinelli - ebook
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Bombardate Roma! Guareschi contro De Gasperi: uno scandalo della storia repubblicana
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Descrizione


Sessant'anni fa il settimanale «Candido» di Giovannino Guareschi pubblicava due lettere datate gennaio 1944 e firmate da Alcide De Gasperi, in cui si esortavano gli angloamericani a bombardare Roma, affinché il popolo insorgesse insieme ai «nostri gruppi Patrioti». Il prestigioso statista democristiano aveva dunque tradito durante i mesi più tragici della seconda guerra mondiale? Com'era possibile? La polemica che ne scaturì, condotta sulle colonne di quotidiani e settimanali dell'epoca, si rivelò furibonda. Persino editori importanti come Mondadori e Rizzoli, fiutando un possibile scoop, si interessarono all'affare (in ballo sembrava esserci anche il fantomatico carteggio Churchill-Mussolini), con l'unico risultato di rimetterci parecchi milioni di lire in caparra. C'era una sola domanda a cui nessuno sembrava rispondere in maniera convincente: De Gasperi le aveva davvero scritte, quelle lettere? A decidere, nell'aprile del 1954, fu il tribunale di Milano. La sentenza - pur rinunciando alla perizia grafologica -; sancì la falsità delle missive e Guareschi fu condannato a un anno di reclusione. Il noto scrittore e vignettista, indignato dalla «sentenza politica», si considerò vittima di un'ingiustizia, rinunciò a ricorrere in appello e varcò le porte del carcere: sopporterà con fierezza la pena, ma ne uscirà indelebilmente segnato. La vicenda scosse in maniera profonda anche De Gasperi, costretto a difendersi di fronte all'opinione pubblica da un'accusa così infamante. Demoralizzato e debilitato, il segretario della Democrazia cristiana si spense il 19 agosto 1954. Grazie alla scrupolosa analisi di una vasta documentazione inedita (conservata negli archivi di Alcide De Gasperi, di Giovannino Guareschi e di Giorgio Pisanò), Bombardate Roma! ha il merito di delineare i contorni di una vicenda ancora avvolta nel mistero, ma soprattutto di chiarire un vero «giallo della Prima Repubblica», sul quale sono state avanzate le più disparate ipotesi. L'indagine di Mimmo Franzinelli dimostra infatti l'esistenza di un «livello segreto», ossia di un piano messo a punto da un gruppo neofascista che ideò e fece costruire gli apocrifi per motivazioni squisitamente politiche. E che manovrò un certo Enrico De Toma, chiacchierato «faccendiere», ex sottufficiale delle Brigate Nere, affinché le lettere «degasperiane» avessero la massima diffusione. Caduto in un sottile, ben architettato tranello, Guareschi aveva, insomma, preso per veri degli apocrifi. Conclude il libro un saggio della grafologa giudiziaria Nicole Ciccolo, che dimostra incontestabilmente l'origine e la natura delle lettere «degasperiane», individuando gli autografi dai quali vennero ricavate e riutilizzate mediante tecnica fotolitografica - le parole servite alla costruzione dei falsi. Documentato e rigoroso, Bombardate Roma! si legge come un avvincente romanzo, nel quale interagiscono - a fianco di Guareschi e De Gasperi - personaggi noti e meno noti, dall'allora giovane sottosegretario Giulio Andreotti a Enrico Mattei, ex partigiano, deputato Dc e factotum dell'Eni, dagli esponenti del servizio segreto militare Sifar ai nostalgici della Repubblica sociale italiana. E i colpi di scena si susseguono, con il riaffiorare di ulterori scritti attribuiti a De Gasperi, utilizzati in un gioco ricattatorio e scandalistico internazionale, tra Italia e Svizzera, Francia e Brasile, di cui solo ora è possibile ricostruire la trama, i protagonisti e le vittime.
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Dettagli

Testo in italiano
Tutti i dispositivi (eccetto Kindle) Scopri di più
240 p.
Reflowable
9788852049644

Valutazioni e recensioni

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Renzo
Recensioni: 4/5
Un'accusa infamante

Sul settimanale satirico “Candido” del gennaio del 1954 apparvero due lettere risalenti al gennaio di dieci anni prima, firmate da Alcide De Gasperi, e con le quali si esortava gli angloamericani a bombardare Roma, con il preciso scopo di provocare l’insurrezione del popolo insieme ai gruppi di patrioti. Si può ben comprendere la potenza distruttiva di una simile notizia, considerato che Alcide De Gasperi era all’epoca eminente esponente della Democrazia Cristiana ed ex Presidente del Consiglio. Ne nacque una polemica furibonda, che interessò anche altri giornali; alla base c’era una domanda, alla quale nessuno sembrava in grado di rispondere, e cioè se effettivamente De Gasperi avesse sottoscritto quelle lettere. Apparve del tutto logica la querela sporta da De Gasperi, che negò decisamente di averle scritte e sottoscritte, e a decidere fu chiamato il Tribunale di Roma, il quale sentenziò che si trattava di un falso e senza necessità di ricorrere a una perizia grafologica, sulla base di elementi di certezza che non la rendevano necessaria. In particolare non si riusciva a capire come lettere inviate agli alleati, a uno in particolare che non aveva titoli per riceverle, fossero finite nelle mani di terzi. Con il tempo venne evidenziandosi un intricato complotto che aveva prodotto i falsi con l’evidente scopo di creare una gravissima crisi istituzionale, una sorta di colpo di stato, dietro il quale stavano esponenti dell’estrema destra fascista. La vicenda è intricata, ma Mimmo Franzinelli si destreggia molto bene riuscendo a parlarne approfonditamente e in modo chiaro sulla base, come di consueto, di solida documentazione. Fra l’altro allega al suo libro una perizia della grafologa giudiziaria Nicole Ciccolo, dalla quale emerge in modo inoppugnabile la falsità totale delle sottoscrizioni.

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Flavio57
Recensioni: 5/5
Libro solido e interessante!

Franzinelli chiarisce una vicenda nota ma non comprensbile. Lo fa esaminando una marea di documenti d'epoca, alcuni inediti, provenienti dalla stampa e dagli archivi De Gasperi e Guareschi. A questo si aggiunge l'analisi critica delle perizie calligrafiche dei documenti pubblicati da Guareschi. Senza dimenticare l'umana comprensione per entrambi i contendenti, ai quali questo libro é stato dedicato. Un libro di Storia molto ben fatto.

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Riccardo Alberti
Recensioni: 5/5

Pur adorando i personaggi di Don Camillo e Peppone, sia nella originale versione cartacea del simpaticissimo Guareschi, sia in quella cinematografica dell'impareggiabile duo Fernandel/Cervi, non condivido le idee del direttore del Candido del quale ammiro tuttavia la coerenza e lo spirito libero. Con riferimento poi allo scabroso caso esaminato con la consueta perizia storiografica dal Franzinelli non sussiste più dubbio alcuno che le lettere fossero il prodotto di truffatori, falsari e faccendieri riconducibili all'area neofascista. La condanna di Guareschi fu dunque inevitabile (diffamare un Presidente del Consiglio non può non essere considerato un reato grave), anche se l'umorista emiliano fu a sua volta vittima delle losche manovre degli autori degli apocrifi. Risibili e puerili le lagnanze dei simpatizzanti del regime mussoliniano che seguitano a stigmatizzare i bombardamenti angloamericani. Intendiamoci: San Lorenzo e Gorla costituiscono due delle pagine piu tristi e buie della storia d'Italia! Mio nonno, Vittorino Vertova, era ai tempi l'Ispettore Capo del Cimitero di Musocco e toccò a lui e ai suoi collaboratori ricomporre le salme straziate dei bambini della scuola milanese; la memoria di quel tragico evento costituisce quindi patrimonio indissolubile della memoria della mia famiglia. Ma tutto ciò sarebbe accaduto se l'Italia fascista non avesse proditoriamente aggredito una Francia in ginocchio? E l'Albania, la Jugoslavia, la Grecia e la Russia? (E che dire delle atrocità perpetrate ai danni delle inermi popolazioni civili di Libia, Etiopia, Spagna e Italia stessa [Marzabotto, Piazzale Loreto, Soragna...]). Dresda e Berlino sarebbero state rase al suolo senza Coventry, le V2 e Stalingrado? Gli attacchi al napalm su Tokyo e le atomiche di Hiroshima e Nagasaki ci sarebbero state senza la vile aggressione di Pearl Harbor, senza Bataan e Corregidor o la resistenza fanatica e suicida di Iwo Jima ed Okinawa? Ai fascisti di ieri e di oggi l'ardua sentenza...

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Conosci l'autore

Mimmo Franzinelli

1954, Cedegolo

Studioso del fascismo e dell’Italia repubblicana, componente del comitato scientifico dell'Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione "Ferruccio Pari", è autore di numerosi libri, fra cui: per Bollati Boringhieri, I tentacoli dell’Ovra (1999, premio Viareggio 2000), Rock & servizi segreti (2010) e Autopsia di un falso. I Diari di Mussolini e la manipolazione della storia (2011); per Mondadori, L’amnistia Togliatti (2006), Il delitto Rosselli (2007), Beneduce. Il finanziere di Mussolini, con Marco Magnani (2009), Il Piano Solo (2010), Il prigioniero di Salò (2012), Tortura (2018); per Rizzoli, La sottile linea nera (2008). Con Feltrinelli ha pubblicato: La Provincia e l’Impero. Il giudizio americano sull’Italia di Berlusconi,...

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