Una boccata d'aria

Protagonista di questo romanzo di Orwell è George Bowling, che rivive in queste pagine tutta la sua vita, sposato con Hilda, molto diversa da lui, hanno due bambini. La vita con Hilda non è il massimo, lei è una un po' pesante, non fa altro che pensare ai loro problemi economici e passa molto tempo con una sua amica che ha molta influenza su di lei. Prevedendo lo scoppio della seconda guerra mondiale George decide di tornare nel paese in cui ha passato l'infanzia e trova tutto cambiato, viene fuori così tutto il pessimismo di quest'uomo nei confronti della vita. Scritto nel 1939 questo libro è più attuale che mai! Ve lo consiglio!!

è un libro di Orwell poco noto al grande pubblico, ma i toni tipici dell'autore ci sono tutti: speranze frustrate, amarognolo in bocca, fine critica sociologica. Un piacevole racconto lungo, scritto bene, soprattutto, a mio parere, proprio nei punti in cui si apre a squarci di speranza e gioia. Quando il protagonista vive un momementaneo istante di pura felicità, seppur in mezzo ad una vita grigia, sembra quasi di condividere fisicamente quelle sensazioni.

Molto più tragico di 1984, ossessivo. Il più inglese dei romanzi di Orwell, l'attaccamento al passato, l'aspirazione a conservare tutto eguale, il desiderio che qualcosa spazzi via tutto quanto, un pessimismo disperato, un puritanesimo laico più opprimente di un puritanesimo religioso. Scritto come sempre in modo incisivo e nitido. Il sintomo della fine di un'epoca. Troppo triste per metterci cinque stelle.