La bici sopra Berlino

Divertente e triste allo stesso tempo.

Ho letto questo libro pochi mesi dopo aver visitato Berlino, e credevo (speravo ?) di ritrovarvi alcuni ricordi, luoghi, impressioni di viaggio, oppure di scoprire qualche scorcio che mi ero perduta. Non dico una guida turistica, certo, ma qualcosa che avesse comunque un qualche potere evocativo. E invece così non è stato, perché secondo me queste pagine esprimono sensazioni così personali che spesso ho trovato difficile non dico riconoscermi in esse, ma almeno individuarle con precisione. E non dico che la “colpa” (se proprio di colpa vogliamo parlare !) sia di Max Mauro………probabilmente è Berlino stessa, così piena di contrasti, di immagini diverse, di identità molteplici, ad essere sfuggente, a non prestarsi a definizioni che la incasellino in qualche ambito più o meno ristretto, a non lasciarsi definire con pensieri facilmente condivisibili tra persone diverse. Quello che l’autore ha catturato ed espresso, secondo me, sono una serie di flash, un po’ slegati tra loro: danno un’idea di come Berlino può mostrarsi al visitatore (e deliberatamente non ho usato il termine “turista”) ma forse non soddisfano chi sia in cerca di una visione di insieme. E hanno inoltre un vago sapore di sogno, che trasfigura le immagini smaterializzandole. In definitiva: secondo me si tratta di un libro che possono apprezzare di più coloro che ancora non hanno visitato questa bellissima città, perché potrà incuriosirli: luoghi e divagazioni su essi, da sperimentare poi direttamente.