La biblioteca privata e Fondo Caxton

Già dal riassunto della trama non nutrivo molte speranze nella buona riuscita di un'idea sicuramente intrigante ma difficile da realizzare in modo convincente. E infatti avevo ragione: si ha proprio l'impressione che l'autore si arrampichi sugli specchi nel vano tentativo di dare coerenza a questo testo. Tanto vale guardare Una notte al museo, che ha molto più senso. Discutibile anche la scelta di salvare Anna Karenina dalla sua certa fine, anche perché checché ne dica John Connolly, Tolstoj era arrivato al punto di odiare infinitamente la sua creazione e non vedeva l'ora di farla finita.

Immaginate di essere a una stazione ferroviaria. C'è un po' d'erba sui binari, un sentiero in lontananza. Si avvicina l'ultimo treno della sera, e insieme a lui anche una donna bellissima, con una borsetta rossa. Sembra Anna Karenina, ma non può essere davvero lei, giusto? Ecco, questo è quello che vede il signor Berger, lettore accanito che preferisce la compagnia dei libri a quella delle persone, tanto da andare preventivamente in pensione per poter passare tutto il proprio tempo a leggere. Vede Anna, o una donna che sembra lei, intenta a suicidarsi. E non solo una volta. Così, prova ad evitarle quella tragica fine, e la segue fino ad un edificio, la Biblioteca privata e Fondo Caxton. Uno strano edificio, a essere sinceri. Perché ospita le prime edizioni dei libri e, udite udite, i suoi protagonisti. Che vivono lì, ognuno in una camera diversa. Berger può così incontrare e parlare con Anna, con Fagin, con Holmes, col Conte Dracula. Perché sono diventati reali per i lettori, esistono per loro, per via del successo delle loro storie. Un racconto splendido sull'amore per i libri.

racconto frizzante e poetico intorno al mondo letterario. diverso dal suo genere ma da leggere assolutamente