La Bibbia dell'ecologia

Prendere consapevolezza che il pianeta Terra non è di nostra proprietà, ma che siamo semplicemente oospiti e, in quanto tali, abbiamo il dovere di prendercene cura e rispettarlo, proprio come se visitassimo una casa che non è nostra. È questo il messaggio che Roberto Cavallo, nel suo nuovo libro La Bibbia dell’Ecologia, vuole darci. Il testo nasce da una rilettura in chiave ambientale dell’Antico Testamento e racchiude una serie di racconti narrativi autobiografici, ma anche dati scientifici su acqua, suolo, cambiamenti climatici biodiversità , molti temi legati all’ambiente che si intrecciano in modo sinergico con la vita contadina di un tempo e con un testo Sacro come la Bibbia. Con un linguaggio attento e al contempo chiaro e diretto, l’autore sottolinea come sia cambiata la Terra nel corso degli anni e, soprattutto, attraverso numerosi passi della Bibbia, fa vedere come le soluzioni per salvaguardare l’ambiente si trovavano già nella Genesi. Ma non si tratta solo di un libro biblico e neanche esclusivamente di un libro scientifico e autobiografico, il testo è un vero e proprio atto d’amore per la Natura e per una Terra di cui siamo custodi e non proprietari, e che dobbiamo condividere con gli altri. Il libro ci invita a riflettere su quanto è grande l’impatto umano sull’ambiente e su quali semplici comportamenti dovremmo assumere per lasciare alle generazioni future le stesse opportunità di sviluppo che abbiamo avuto noi. Lo consiglio a tutti coloro che hanno già una sensibilità ai temi ambientali ma anche e soprattutto a chi tale sensibilità deve ancora acquisirla perché è dovere di tutti fare qualcosa per salvare la Terra.

Caro "Casomai", innanzitutto grazie di aver letto il mio libro e di aver scritto questa recensione. Mi permetto una breve replica in 3 punti: 1. non vuole essere un lavoro di marketing sui cattolici sfruttando la scia dell'enciclica di Papa Francesco dal momento che, come certamente avrà letto, il libro è stato scritto in 25 ani e le operazioni di marketing sono in genere molto più effimere 2. relativamente alle "semplicistiche nozioni ambientaliste" ho richiamato 225 approfondimenti spesso di ricerche scientifiche molto recenti anche da riviste di settore molto apprezzate in ambito universitario, certo lo sforzo divulgativo può cadere nel rischio della semplificazione e su temi complessi, ha ragione ad esprimere perplessità, ma certamente il suo commento non rende giustizia ai moltissimi autori citati nelle note bibliografiche; ripeto se dire che le microplastiche si trovano ovunque è certamente una semplificazione il richiamare gli studi di Chelsea, Rochman, Morrison o Tyree solo per citare un esempio dei 225 mi pare doveroso sottolinearlo. 3. infine la questione degli obiettori, pur capendo che non la possa trovare d'accordo, della quale non mi pare di essermi vantato, ma solo averla richiamata, va contestualizzata al 2008 quando scrissi quel pezzo, quando c'era un'emergenza e i politici di allora ritenevano di risolvere quell'emergenza portando l'esercito e militarizzando la città: a proposito di semplificazioni... Grazie. RC

Di testi che considero la Bibbia dell'ecologia sono tanti ma non questo. Reputo questo una bella azione di rassegna di parallelismi tra semplicistiche nozioni ambientaliste e la religione. Ottimo lavoro di marketing per prendere i credenti cristiani stimolati dall'enciclica di Papa Francesco sull'ambiente. Assurda la proposta, di cui si vanta l'autore, di inviare gli obbiettori di coscienza a pulire le strade di Napoli.