Best off 2006. Letteratura e industria culturale. Il meglio delle riviste letterarie italiane

Sono pienamente concorde. La minimum fax è diventata l'elogio della autorefenzialità... un peccato perchè tra la Parrella e Raimo avevano puntato in alto, solo che adesso brancolano nel buio... I racconti sono noiosissimi, leggendoli non senti nulla. Il primo best off mi piaceva decisamente di più.

Ho acquistato questo costoso volumetto piena di aspettative....deluse!

La letteratura in blue jeans. Che però ha più spocchia dello smoking - Minimum fax, dopo esordi sbarazzini e assai interessanti, si è assolutamente persa nelle nebbie, saltando appieno il fosso oltre il quale si diventa una tessera, perfettamente integrata, di quel ridicolo mosaico che è la conventicola "letteraria" italiana, formata da un sacco di gente che "si sente", prima ancora di "essere" veramente. Fernandel, tanto per dirne una, ma anche i vari Giulio Mozzi, Tiziano Scarpa, Christian Raimo & Valeria Parrella, ecc. A calare. Dalla puzza sotto il naso, all'alterigia nel considerasi "LA" letteratura, fino agli esordienti più banali e vuoti, fatti passare per Alta Letteratura. Ne hanno fatta di strada, a Minimum Fax, parcellandoci a peso d'oro l'ultimo Bukowski o qualche Carver. Si spacciano per "off" o "underground", ma tutto sono (fino ai ridicolissimi "titoli di coda" (!) con cui chiudono i loro libri, peraltro cari assatanati) fuorché poco integrati o alternativi. Ora il prossimo passo: una scuola di scrittura (c'è già magari?) targata "Minimum Fax". E poi - perché no? - una linea di cd, dvd, borse & accessori, vestiti. Fino al profumo...